Fortini · Lettera n. 957

Il Noventa continua a subire traversie e rinvii.
Inizialmente previsto per la "Nue" (data l'importanza eccezionale del suo pensiero e della sua poesia), in seguito si decise di tagliare testi, note e apparati, e di farne tre tomi in "Letteratura" (due simultanei – il secondo con le poesie – e il terzo alle calende). Ora, dopo tre anni di andirivieni [cfr. Fortini a Guido Davico Bonino, 25 maggio 1976, n. 851] del lavoro (e del curatore Franco Manfriani), e almeno cinque tra redattori, consultori e consultati, tutto sembra rimesso in discussione. Di fronte alla recente ipotesi di due soli tomi, magari sepolti nei "Saggi", Fortini invita a tornare al piano originario e, come seconda scelta, ai tre tomi in "Letteratura".
Anche se la maggior parte degli italiani colti ignora o detesta il pensiero controcorrente e la poesia di Noventa, l'interesse meno contingente della casa editrice e l'impegno verso la vedova, eredi ed estimatori sempre più numerosi (Noventa è assurto tra i maggiori del Novecento) invitano a pubblicare al più presto l'opera di Noventa. Non è una novità che Fortini, dovendo scegliere tra la sopravvivenza di quest'ultima e della propria, non avrebbe dubbi. Ma non saranno altrettanto superflui i nomi di Michele Ranchetti, Giulio Bollati, Franco Loi, Geno Pampaloni e Augusto Del Noce tra gli estimatori del critico più rigido e geniale della "Scuola di Torino", nonché del poeta più calunniato e geniale di quella di Firenze.

• Torino, Archivio di Stato di Torino, Einaudi, Serie «Corrispondenza con collaboratori italiani», cartella 83, fascicolo 1263 («Fortini»), 1013
  Originale, dattiloscritto.
  Fogli sciolti, mm 296 x 210, 1.
  Lettera firmata, firma autografa, segni di piegatura, correzioni.

  Note: Sotto il testo della lettera, annotazione di 4 righe a matita perlopiù illeggibili, conclusa dalla data «18.2.81».

• Bollati, Giulio
• Ca' Zorzi, Giacomo
• Del Noce, Augusto
• Loi, Franco
• Manfriani, Franco
• Pampaloni, Geno
• Ranchetti, Michele
• Reynaud, Franca