Fortini · Lettera n. 931
- Mittente
- Fortini, Franco
- Destinatario
- Carena, Carlo
- Data
- 3 maggio 1980
- Luogo di partenza
- Milano
- Luogo di arrivo
- [Torino]
- Lingua
- italiano
- Incipit
- Caro Carena, mancando da un mese e non potendo farmi vivo fin verso Pentecoste (25 maggio circa[)],...
- Explicit
- Perdona questa epistola e credimi tuo | Franco Fortini
- Regesto
-
Dato che manca da un mese e mancherà fino verso il 25 maggio, Fortini spedisce, con le bozze dei Nuovi poeti italiani per E.[ileen] Romano, un giudizio negativo su Finzi [cfr. Carlo Carena a F., 29 aprile 1980, n. 930] e due romanzi inglesi che non valgono nulla.
1) lo sterminato malloppo di F.[rancesco] Leonetti [cfr. Carena a Fortini, 26 marzo 1980, n. 928] è assai più preoccupante del previsto, perché consiste in fotocopie di testi a stampa spesso fittissimi, quindi si deve calcolare almeno un migliaio di pagine. Pur essendo costante l'elevata tenuta almeno testimoniale, si distinguono in Leonetti tre aspetti diversi (coincidenti con tre diversi periodi), il primo e l'ultimo dei quali Fortini approva, mentre il secondo no:
a) il critico letterario, ideologo, ma spesso molto intelligente (scritti sui contemporanei, ma anche introduzioni di classici);
b) il “presentista” intellettuale, il leggitutto, il faccendiere cavilloso e snervante (cronista intellettuale degli anni Sessanta, dal «Menabò» alla contestazione);
c) il saggista politico, soprattutto dell'ultimo decennio.
Leonetti ambisce a tenere uniti questi aspetti non solo per narcisismo, ma per seri motivi teorico-politici. Non si discute l'opportunità e la qualità della raccolta, ma si ha l'impressione che si potrebbero fare due libri distinti, e si dovrebbe togliere senza pietà (dal 50 % al 70 %; per esempio, un terzo delle prime 270 pagine potrebbe essere tranquillamente omesso), per non ammucchiare in fitte appendici. Fortini darà un piano definitivo dopo il 25 maggio (dovrebbe intervenire Leonetti stesso, ma è improbabile che lo faccia) [cfr. Giulio Einaudi a Fortini, 30 giugno 1980, n. 939].
2) José Craveirinha, Cantico a un dio di catrame, intr.[oduzione] e trad.[uzione] di Joyce Lussu, già in Lerici Poesia, 1966, esauritissimo, raccomandato vivamente da A.[melia] Rosselli e N.[atalia] Ginzburg. Il poeta mozambicano, nato nel 1922, non è confinato in moduli vecchi di quarant'anni, ma vi si scorge un'utentica violenza ritmica. Tuttavia le sue poesie non sono così abbaglianti da poter sussistere senza riferimenti socio-storici e adeguate integrazioni. Prima di pubblicare un testo che suonerebbe come un'esumazione, occorrerebbe sapere cos'è stato di Craveirinha negli ultimi 14 anni, e soprattutto considerare cos'è stata la letteratura mozambicana e angolana, di cui non si sa quasi nulla.
3) Anna Panicali, Il romanzo del lavoro. Saggio su Vittorini [cfr. Carlo Carena a Fortini, 28 aprile 1980, n. 929]. L'autrice aveva mandato il saggio a Calvino, ma Fortini non sa se l'ha letto e con quale esito. Panicali, autrice di ottimi studi filologici su Vittorini, lavora alla facoltà di Lettere di Siena. Fortini crede di essersi sbagliato a chiedere in lettura il suo testo: non sarebbe obiettivo e non vorrebbe danneggiare una saggista che crede in quello che fa solo perché non ne condivide metodo e conclusioni (poste sotto il patronato di Heidegger, Blanchot, Pasolini, Lacan e B.[ruhl] Lévy).
4) Fortini deve avere passato in riunione o a Agnese [Incisa] inediti narrativi di tale Lacatena e di tale Petitti. Il primo ha mandato racconti non male [cfr. Carena a Fortini, 9 ottobre 1980, n. 950], dopo che un suo ms era stato respinto. Fortini chiede se può rispondere la segreteria perché è quotidianamente ossessionato per telefono da autori in versi e prosa.
5) Terruggi merita di uscire. Fortini farà una quarta di copertina. Sarà a Siena dal 5 al 9 e dal 12 al 16, a Milano dal 16 al 18, in Svizzera tra 19 e 20, il 21 in viaggio per Firenze. Chiede di mandargli istruzioni, tramite E.[ileen] Romano, per raggiungere S. Gimignano da Siena la mattina del 22.
Fortini ha ancora due libri di P.[aul] Claval, Les mythes fondateurs des sciences sociales (Puf), che non esclude a priori; e, soprattutto, il romanzo di Leonard Woolf, The wise Virgins (1914, ora 1979).
- Testimoni
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Torino, Archivio di Stato di Torino, Einaudi, Serie «Corrispondenza con collaboratori italiani», cartella 83, fascicolo 1263 («Fortini»), 971, 972
Originale, manoscritto autografo.Fogli sciolti, mm 300 x 210, 2.Lettera firmata, firma autografa, segni di piegatura, correzioni.
Note: Numerazione aut. 1-2.
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Torino, Archivio di Stato di Torino, Einaudi, Serie «Corrispondenza con collaboratori italiani», cartella 83, fascicolo 1263 («Fortini»), 971, 972
- Nomi citati
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- Blanchot, Maurice
- Calvino, Italo
- Claval, Paul
- Craveirinha, José
- Finzi, Gilberto
- Ginzburg, Natalia
- Heidegger, Martin
- Incisa, Agnese
- Lacan, Jacques
- Lacatena, Umberto
- Leonetti, Francesco
- Lévy-Bruhl, Lucien
- Panicali, Anna
- Pasolini, Pier Paolo
- Petitti
- Romano, Eileen
- Rosselli, Amelia
- Terruggi, Ugo
- Woolf, Leonard
Testo non disponibile.
Scheda di Elena Arnone | Ultima modifica: 03 giugno 2020
Permalink: https://epistulae.unil.ch/projects/fortini/letters/931