Fortini · Lettera n. 397
- Mittente
- Fortini, Franco
- Destinatario
- Foà, Luciano
- Data
- 1 giugno 1959
- Luogo di partenza
- Milano
- Luogo di arrivo
- [Torino]
- Lingua
- italiano, tedesco
- Incipit
- Caro Foa, leggo in questo momento sul 1° quaderno 1959 di Sinn und Form che l'archivio Brecht ha già preparata una edizione completa delle liriche comprendente 300 poesie.
- Explicit
- P.S. Paci, Rogers, Dorfles, Rossi Landi … (sul Bollettino Einaudi). Ovvero: Monsieurs les Anglais, tirez les premiers!
- Regesto
-
Su «Sinn und Form» (1° numero del '59) Fortini ha letto che l'Archivio Brecht ha preparato un'edizione completa delle liriche comprendente 300 poesie, e che un'edizione di liriche brechtiane in più volumi uscirà in autunno presso Suhrkamp (Francoforte) e Aufbau/Verlag (Berlino Est).
Fortini ha tradotto 120-130 poesie brechtiane e prevede di tradurne altre 30 o 40. 130-150 poesie sarebbero già sufficienti per un volume ragguardevole, considerato il fatto che di Brecht si contano, tra edite in vita e postume, 250 poesie, e gli inediti assoluti non devono essere molti. Ad ogni modo, l'edizione annunciata da «Sinn und Form» conterrà verosimilmente note, cronologia e lezioni "accettate". Perciò potrebbe presentarsi l'opportunità di una seconda edizione accresciuta delle Poesie che Fortini sta traducendo. La casa editrice farebbe bene a procutarsi in anticipo le bozze dei volumi in preparazione presso l'Archivio Brecht, oppure a rimandare la pubblicazione delle poesie.
Dopo che l'accordo che prevedeva pagamenti periodici [cfr. Fortini a Foà, 10 ottobre 1957, n. 326] è stato abbandonato, Fortini raccomanda di tenere d'occhio la sua «posizione-cassa». Sta «sputando sangue» sulle poesie di Brecht e chiede di avere 200 mila Lire [cfr. Giulio Einaudi Editore - Vera Dridso a Fortini, 6 giugno 1959, n. 398], dal momento che il contratto [cfr. Giulio Einaudi Editore a Fortini, 24 luglio 1957, n. 322] prevedeva 400 mila Lire in due rate. Fortini chiede anche un rimborso di 20 mila Lire per un viaggio compiuto a Roma [cfr. Fortini a Foà, 21 maggio 1959, n. 395]. Si lamenta che in quell'occasione gli hanno concesso la parola 5 minuti, dopo che Schiaffini, Citati e Pasolini, senza avvertire Fortini e Cases, avevano registrato dichiarazioni televisive eliminando (con sistemi degni dell'OECE) l'opposizione da loro rappresentata. Fortini si rifiuta di fare il «dolce di riporto» (dal cap. [VI] del Gattopardo).
P. S.: Paci, Rogers, Dorfles, Rossi-Landi (sul «Bollettino Einaudi»), ovvero: «Monsieur les Anglais, tirez les premiers»!
- Testimoni
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Torino, Archivio di Stato di Torino, Einaudi, Serie «Corrispondenza con collaboratori italiani», cartella 83, fascicolo 1263 («Fortini»), 397, 398
Originale, dattiloscritto.Fogli sciolti, mm 210 x 130, 2.Lettera firmata, firma autografa, segni di piegatura, correzioni.
Note: Inch. nero e rosso.
Sottolineature, correzioni, aggiunte, nota a piè pagina, postscriptum, numerazione ([1]-2) aut.
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Torino, Archivio di Stato di Torino, Einaudi, Serie «Corrispondenza con collaboratori italiani», cartella 83, fascicolo 1263 («Fortini»), 397, 398
Testo non disponibile.
Scheda di Elena Arnone | Ultima modifica: 17 febbraio 2020
Permalink: https://epistulae.unil.ch/projects/fortini/letters/397