Ariosto · Lettera n. 47
- Mittente
- Ariosto, Ludovico
- Destinatario
- Obizzo, Remo
- Data
- 5 ottobre 1522
- Luogo di partenza
- Castelnuovo di Garfagnana
- Luogo di arrivo
- Ferrara
- Lingua
- italiano
- Incipit
- Bastiano presente exhibitore viene per suplicare al Signore nostro in suo nome, e forse ancho per suo zio Leone
- Explicit
- et hora che le cose son pacifiche, credo ch’ogni homo da bene ci veria volentieri.
- Regesto
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La lettera si apre con una richiesta di grazia da parte di Ariosto, propenso a perdonare un uomo di nome Bastiano (che non è, però, il Coiaio) e suo zio Leone, feritisi a vicenda. Si appella alla legge che permetteva di esonerare dalla pena chi non fosse mai incorso in multe di alcun tipo. Chiede, quindi, che sia concessa agli uomini una dilazione e che siano fatti uscire di prigione. Racconta poi dell’assassino di Tonio da Isola Santa ad opera di Balduccio da Careggine. Non perde occasione di mettere in risalto ironicamente il comportamento del capitano di Camporgiano, che si era allontanato, venendo meno ai propri doveri, nel momento in cui Balduccio da Careggine si era consegnato spontaneamente alla prigionia. Ariosto preferirebbe che il bandito scontasse la pena a Castelnuovo, perché ha avuto notizia delle condizioni di eccessivo benessere di cui il bandito sembra godere nella Vicaria. Stanco del lassismo e dell’impunità di cui godono i malfattori del luogo, rimarca l’importanza di dare loro una giusta pena, portando come esempio l’uccisione di Giovanni, conte di San Donnino, non priva di note macabre, e i tentativi di corruzione perpetrati dai diversi appartenenti alle fazioni di banditi. Ariosto rende conto dei provvedimenti. Riferisce anche alcuni accordi presi con quattro degli Otto di Camporgiano, in occasione di un suo soggiorno sul posto. Dopo aver passato in rassegna le condizioni dei due ribaldi con cui ha maggior consuetudine − Pierino Magnano, probabilmente non ancora arrivato a Ferrara, e Bastiano Coiaio −, chiude accennando alla necessità di una conferma del capitano di Camporgiano o della nomina di un nuovo capitano.
- Testimoni
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Modena, Archivio di Stato di Modena, Archivio segreto estense, Archivio per materie, Letterati, 3, Ariosto, Ludovico, lettera n. 14, ins.13, cc.15-17
Originale, manoscritto autografo.Fogli sciolti.Lettera firmata, firma autografa, indirizzo presente, segni di piegatura, correzioni, segno di sigillo.
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Modena, Archivio di Stato di Modena, Archivio segreto estense, Archivio per materie, Letterati, 3, Ariosto, Ludovico, lettera n. 14, ins.13, cc.15-17
- Edizioni
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- Ariosto 1862, lettera n. 11, 27-28 (mutila)
- Cappelli 1867a, 69-72 (intera)
- Ariosto 1887, lettera n. 37, 63-69
- Sforza 1926
- Ariosto 1965, lettera n. 47
- Ariosto 1984b, lettera n. 47
- Bibliografia
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- Stella 1963 = Angelo Stella, Per una nuova edizione delle Lettere di L. Ariosto (con lettere e manoscritti inediti), in «Giornale Storico della Letteratura italiana», vol. 140, fasc. 432, 1963, pp. 566-601
- Nomi citati
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- Alfonso I d'Este, duca di Ferrara
- Balduccio da Careggine
- Balestrieri
- banditi di Lucca, Firenze e Garfagnana
- Bastiano da Gragnanalla
- Bernardello da Ponteccio
- Bertacchi, Battista di Piero
- Biagi, Raffaele
- Bretti, Domenico
- Camera ducale di Ferrara
- capitaneato di Camporgiano
- capitaneato di Castelnuovo
- Castagneto
- cavaliere del capitano
- Coiaio, Bastiano
- Contardo, Simone
- Genese
- Giovanni da San Donnino
- Leone da Gragnanella
- Maddalena, Giovanni
- Magnano, Pierino
- Otto Presidenti
- Ponteccio, banditi
- Ponticelli, Ferdiano
- Sillano, abitanti
- Sillico, banditi
- Sorboli, Giovanni Maria
- suore di Genova
- Togno da Isola Santa
- Vicarìa di Camporgiano
- Vicarìa di Castelnuovo
Magnifico messer Opizo mio honorando.
Bastiano presente exhibitore viene per suplicare al Signore nostro in suo nome et forse ancho per suo zio Leone, ambidui da Garganella; ambiduiche voglia lor rimettere la condennatione ne la quale sono incorsi per haver feriti l’un l’altro et sono quelli a punto di che vostra Magnificentia mi scrisse a’dì passati che la intentione del Signore nostro era di non far loro altra gratia più di quella c’havevan per li statuti,
pur perché son poverhomini et me n’hanno pregato; io li raccomando a vostra Magnificentia che faccia il Signore star contento de le 35 lire c’ha pagato ciascun di loro
gli è vero che l’ordine era che non havessino ad uscire di prigione finché non havessino satisfatto a tutta la somma, pur a preghi di molti homini da bene son stato contento di far lor termino del resto a la metade per tutto questo mese et de laltra metade per tutto novembre, ma bene ho assecurato la Camera che al tempo debito serà pagata,
hor come dico Sabastiano viene per impetrar gratia, et così io lo raccomando a vostra Magnificentia facendoli fede che paga malvolentieri, et a Vostra Magnificentia mi raccomando,
Appresso, io scrissi a’dì passati come un Balducio da Carreggini imputato de haver morto un Togno che stava alla Isola Santa, se era venuto sponte a porre in prigione del Capitano di Camporeggiano, ma che subito cioè l’altro dì che’l detto Balduccio si era posto in prigione il detto Capitano si era partito dal officio con la licentia alla usanza dele Sor da Genua et ito un poco a spasso a casa sua in lunigiana: et per questo: et perché non stavo sicuro che costui con speranza di purgare l’indicii con poca lavatura, si fusse d’accordo andato a porre in prigione havevo disegnato di mandare a torre questo prigione: e di tenerlo qui a Castelnuovo acciò che non si examinasse senza me
hieri essendomi per altre facende accaduto andare a camporeggiano, havevo pensato di menarlo mieco in qua, et tanto piu me ne venne voglia quando vidi in che modo era tenuto, perhò che va libero per la rocca, et senza guardia et a lui sta l’andare et il stare. pur a prieghi di Ser Constantino il quale è il notaro in quel loco, fui contento di non far questa ingiuria al capitano, ma ben comandai al cavalliero del capitano che lo ha in guardia, et ancho al notaro che lo dovessino tenere in prigione, et con li ferri alli piedi, et che ancho quando accadesse che purgasse l’indicij non lo lasciasseno senza mia commissione:
La parte offesa ha fatto gran querela a me che costui sia tenuto così largamente, et voria ogni modo ch’io pigliassi questa causa in me, et credo che suplichierà,
io non mi curerei già di questo impaccio perché ci son mal atto ma non seria male che alla cognitione di questo s’accompagnassi il capitano di Castelnuovo con quel altro di Camporeggiano. acciò che una volta s’incominciasse in questo paese a punire li malfattori, che per la impunitade channo havuto pel tempo passato, et pel poco braccio che li officiali han qui, multiplican di sorte, che non è sicuro il paese in alcun lato:
ma la vicaria di Camporeggiano sta molto peggio, che di poi ch’io son tornato da ferrara è stato morto uno a San Romano, un altro in un altro loco pur di quella Vicaria è stato preso da quel Ginese che ancho amazzò il conte di San Donino, et legato ad un arbore nudo, et poi che l’ha havuto legato gli ha dato sedici ferite, et tutta la notte quel pouerhomo e stato legato ne la selva, ne fin al giorno a grande hora ritrovato, et pur anchora è vivo,
quelli ribaldi da ponteccio stanno tuttavia a casa, et anchora hanno ardimento di mandare a domandarmi accordo, et per l’uno di essi cioè Bernardello è venuto Simon Contardo, et mi ha offerto che quando io gli perdoni, che dara sicurtà di trecento ducati di non fare dispiacere ad homo del mondo et di vivere costumatamente et di pagare tutto quello che ha tolto da li castronari di Domenico di Amorotto, et sopra questo di donare a me o voglia una muletta o voglia X ducati d’oro,
Similmente è venuto un altro da parte di Bertagnetto, et mi ha fatto la medesima offerta, et ancho lui per la sua parte di donarmi altri X ducati, poi hieri ch’io fui a Camporeggiano gli Otto di quella Vicaria, mi pregaro del medesimo per tutti quelli assassini, che darebbono securtade di 300 ducati di vivere d’homini da bene,
io ho mostrato di dar loro qualche speranza, et questo perché mi proponevano che s’io volevo far loro un salvo condotto che mi venisseno a parlare mi farebbono, intendere, che il torre deli denari a quelli lombardi che poi restituiro, et il torre di prossimo questi castroni era stato lor fatto fare, sotto fede che ne farebbono piacere al Signore nostro et che parlandomi mi direbbono chi fusse stato quelli che acciò li havesson persuasi:
io non ho voluto a patto ignuno che mi vengano a parlare né far lor alcun salvo condotto, ma ho lor fatto dire, che mi scrivano tutto questo che mi voglion dire a bocca, et cosi son rimaso con loro,
gli ho usato ancho un poco di mansuetudine, perché ho pratica con alcuni homini da bene da Sillano, che assicurandoli un poco sperano di darmili ne le mani:
Quest’altri dal Silico che amazzaron Ser ferdiano stanno tuttavia al silico et a cesarana: io non cesso di pensare e di fantasticare come senza spesa del Signore nostro io possi accrescere le mie forze per fare che almeno questi ribaldi habbian paura di me.
Et per questo hieri fui a Camporeggiano, dove havevo commesso che fusson chiamati gli otto di quella Vicaria, ma per essere andato il mio comandamento tardi non ne potei haver se non quattro,
a questi feci intendere come a’dì passati ch’ero stato a Ferrara havevo havuto lungo parlamento con l’excellentia del Signore circa li delitti ch’ogni dì si commetteuano in la lor Vicaria et che sua excellentia volea provederli ogni modo, et che stava in pensiero di mandare un’altra volta il suplemento fin alli 25 balestrieri et che voleva più presto che essa vicaria si dolesse di pagare questi balestrieri, che fusse lasciata a questo modo in preda alli assassini e ribaldi: ma che dal altra parte havendo pietà alla povertà sua, era stato perplesso assai. Ultimamente havea elletto questo expediente che la Vicaria di Camporeggiano eleggesse cinquanta homini sotto dui caporali: et quella di Castelnuovo cinquantaltri sotto dui altri caporali et questi fussino obligati o tutti o parte secondo li bisogni ad ogni richiesta del commissario venire armati et insieme con li balestrieri andare a far le executioni che serian lor commesse, et ogni volta che fusseno messi in opera ogni Vicaria fusse obligata a pagare li suoi a sei bolognini per fante il giorno, che questa seria poca spesa alla Vicaria, et pigliandosi questi ordine non accaderà ch’el Signore mandi qui altri balestrieri.
Alli quattro Otto che qui si trovaro piacque: questo modo, et dissero che era poca spesa et per riuscire loro in grande utile, ma che volevano termine a rispondermi finche havessino parlato col resti degli otto et che speravano che a questo tutti seriano di una volontade:
io ho voluto di questo avisare vostra Magnificentia acciò che accadendo che qualchuno di questi venisse a Ferrara et ne parlassi, io non paressi bugiardo:
con quest’altra Vicaria di Castelnuovo credo facilmente di ottenere questo ordine. il quale succedendo come spiero, non credo che li banditi si fermino troppo in questa provincia.
Pierino Magnano hoggi son 12 giorni che con mie lettere si partì da Castelnovo, et mi disse che voleua venire ad ubidire il Signore se sia a questa hora giunto o non, Vostra Magnificentia lo può sapere meglio di me: a me è detto (ma non so se ben lo debbia credere, perché la persona che me l’ha detto non è troppo sua amica) che dopo che si partì di qui è stato alcuni dì ascoso con alcuni banditi nel campanile di Villa terra qui vicina, e che poi e ito a pistoia:
A Bastiano Coiaio ho fatto un altro comandamento et assignatoli un termine che mi è parso conveniente di appresentarsi dinanzi al Signore, esso sta pur con speranza che prima ch’el termine finisca il Signore habbia da revocare questa commissione:
Come ho detto hieri fui a Camporeggiano, et quelli homini si maravigliano ch’el Signore non manda un capitano nuovo, o non conferma questo che sin qui ci è stato: perché il suo termine fini a San Michele,
il capitaneato di Camporeggiano è molto migliore di questo di Castelnovo, et hora che le cose son pacifiche credo ch’ogni homo da bene ci veria volentierij
altro non m’occorre al presente, a Vostra Magnificentia mi raccomandoCastelnovi 5 octobris 1522.
Scheda di Chiara De Cesare | Ultima modifica: 22 giugno 2023
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