Fortini · Lettera n. 975

Fortini manda quattro fitte carte di giudizi su manoscritti poetici, che ha letto con nausea e malessere crescenti (questa condanna dei versi è crudele). Sa che anche [Pier Vincenzo] Mengaldo soffre di analoga "allergia". Il 2 o 3 settembre saranno ad Ameglia [Alfonso] Berardinelli, [Walter] Siti e Mengaldo, e faranno il punto della situazione. Fortini vi resterà tutto settembre, salvo il giorno 7, quando andrà a Milano per poche ore. Perciò, se Carena avesse testi da sottoporgli, glieli faccia avere a Milano entro il 5 settembre con istruzioni, oppure (ma è meno consigliabile) ad Ameglia. Gli facciano anche sapere se in settembre la sua presenza a un mercoledì fosse utile. [postscriptum] Tipico esempio di parere non richiesto: Fortini augura a Giulio [Einaudi] e amici di riuscire a rompere quella sorta di incanto malefico, di moltiplicazione degli interdetti e dei silenzi, di “vita di mònadi”, che gli è parsa dominante negli ultimi tempi. Pare necessaria una formulazione programmatica di quello che è possibile essere e fare, senza continuare a mantenere gli attributi melanconici di altri tempi, quando erano «re di Cipro e di Gerusalemme».

In AE si conservano la copia della lettera spedita (num. arch. 1960) e una sua fotocopia (num. arch. 1065).

• Torino, Archivio di Stato di Torino, Einaudi, Serie «Corrispondenza con collaboratori italiani», cartella 83, fascicolo 1263 («Fortini»), 1060
  Originale, manoscritto autografo.
  Fogli sciolti, mm 210 x 146, 1.
  Lettera firmata, firma autografa, segni di piegatura, correzioni.

  Note: Indirizzo del mittente: «71, via di Montemarcello | 19031 Ameglia (La Spezia)».