Fortini · Lettera n. 633
- Mittente
- Einaudi, Giulio
- Destinatario
- Fortini, Franco
- Data
- 24 luglio 1963
- Luogo di partenza
- Torino
- Luogo di arrivo
- Milano
- Lingua
- italiano
- Incipit
- Caro Franco, | Bollati mi ha riferito della telefonata che gli hai fatto chiedendogli che la casa editrice si pronunci circa la tua collaborazione,...
- Explicit
- In attesa di una tua risposta ti saluto con affetto. | (Giulio Einaudi)
- Regesto
-
Bollati ha riferito a Einaudi che Fortini gli ha telefonato perché la casa editrice si pronunciasse concretamente, una volta per tutte, sui termini della sua collaborazione. Einaudi aveva già intenzione di parlargliene. Innanzitutto non vorrebbe che venissero meno i vincoli di amicizia e lavoro comune che da molto tempo legano Fortini alla casa editrice.
Il motivo del tendenziale fallimento dei tentativi fatti da entrambe le parti per ridare concretezza all'accordo del 31 ottobre 1961 risiede esclusivamente nella fase attuale (organizzativa e di uomini) del lavoro editoriale. Eppure, l'accordo andrebbe rivisto su basi più realistiche, in modo da togliere Fortini dalla strana indefinita situazione in cui si trova dopo la riforma della "Pbe", di cui si è più volte giustamente lamentato.
Fortini dovrebbe assumere la responsabilità dell'esecuzione di grossi progetti, a cominciare dal completamento di Brecht, e a seguire un Baudelaire a più mani, un Racine, ecc. Oltre a questa attività personale, al cui sviluppo Einaudi tiene molto, Fortini non abbandonerebbe la consulenza generale, continuando a presenziare almeno una volta al mese alle riunioni. Il lavoro personale sarebbe pagato a parte, in termini da stabilirsi volta per volta; la partecipazione al consiglio sarebbe retribuito a forfait annuale o menslmente (così come per Bobbio e altri). Sarebbe una cifra più che simbolica, ma non granché incisiva sul suo tenore di vita. Fortini potrebbe contare su arrotondamenti consistenti ogni volta che un'iniziativa o un libro partiti da lui avessero un buon successo [cfr. Fortini a Giulio Einaudi, 29 agosto 1963, AFF; Fortini a Giulio Einaudi, 8 dicembre 1963, n. 641]. - Note
Lettera siglata GE.csm
- Testimoni
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Torino, Archivio di Stato di Torino, Einaudi, Serie «Corrispondenza con collaboratori italiani», cartella 83, fascicolo 1263 («Fortini»), 708-709
Copia, dattiloscritto.Fogli sciolti, mm 282 | 279 x 220 | 220, 2.Lettera firmata, indirizzo presente.
Note: Pagine con numerazione ds [1]-2.
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Torino, Archivio di Stato di Torino, Einaudi, Serie «Corrispondenza con collaboratori italiani», cartella 83, fascicolo 1263 («Fortini»), 708-709
- Bibliografia
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- Mangoni 1999 = Luisa Mangoni, Pensare i libri. La casa editrice Einaudi dagli anni Trenta agli anni Sessanta, Torino, Bollati Boringhieri, 1999 (Nuova cultura, 70), 928
Testo non disponibile.
Scheda di Elena Arnone | Ultima modifica: 02 maggio 2020
Permalink: https://epistulae.unil.ch/projects/fortini/letters/633