Fortini · Lettera n. 392
- Mittente
- Fortini, Franco
- Destinatario
- Foà, Luciano
- Data
- 13 maggio 1959
- Luogo di partenza
- [Milano]
- Luogo di arrivo
- [Torino]
- Lingua
- italiano, tedesco
- Incipit
- Caro Luciano, dunque la mia posizione Olivetti si è risolta così:...
- Explicit
- Di Brecht continuano a spuntar fuori inediti. | Rispondimi presto qualcosa. Tuo | Franco Fortini
- Regesto
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Olivetti ha rinnovato a Fortini il contratto di consulenza alle stesse condizioni per un anno, ma con l'invito a trovarsi un altro lavoro, in previsione di diminuirgli, al successivo rinnovo, lo stipendio, per renderlo sempre più consulente e meno impiegato [cfr. Fortini a Giulio Einaudi, 17 gennaio 1959, n. 373]. Ora gli si ripropone la scelta tra un lavoro di direzione "copywriting" nel campo pubblicitario-industriale e un lavoro di direzione propriamente editoriale.
Fortini tiene presente quanto gli propose Einaudi [cfr. Fortini a Foà, 7 febbraio 1959, n. 381]; ma, mentre potrebbe accettare un incarico di consulenza-lettura (corrispondente a 1/3 del compenso), non potrebbe fare lo stesso con uno di traduttore a ritmo costante. Si domanda se tale rapporto non possa essere rovesciato, o se non sia possibile sostiituirvi una consulenza polivalente, con la responsabilità di una nuova collezione o serie. In questo caso, potrebbe iniziare da subito il lavoro.
Fortini porta avanti «a tutta forza» Brecht: ha già tradotto quasi 85 poesie, corrispondenti a circa 150 pagine dei “millenni”, su un totale stimato di 200/250. Di molte è soddisfattissimo, e sarebbe felice di avere pareri sulle poesie di Kalendergeschichten; ma sembra che a tutti interessi solo Gli affari del signor Giulio Cesare. Questo «sforzo pazzesco» gli fa bene: in certi momenti si sente come Alfieri quando «fabbricava» la sintassi delle tragedie. Il resto (altre eventuali traduzioni, come Zazie [cfr. Giulio Einaudi Editore a Fortini, 22 giugno 1959, n. 402]; il libro sulla poesia [cfr. Fortini a Foà, 13 giugno 1958, n. 354]) è rimandato a dopo l'estate. Fortini chiede se hanno avuto da René [Renato Solmi] il suo piano per un «tutto Manzoni» e per le prose di Baudelaire [cfr. Foà a Fortini, 19 maggio 1959, n. 394]. Continuano a uscire inediti di Brecht.
- Testimoni
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Torino, Archivio di Stato di Torino, Einaudi, Serie «Corrispondenza con collaboratori italiani», cartella 83, fascicolo 1263 («Fortini»), 392
Originale, dattiloscritto.Fogli sciolti, mm 297 x 210, 1.Lettera firmata, firma autografa, segni di piegatura, correzioni.
Note: Carta intestata «Fortini, v. Novegno, 1. Milano. 410417».
Note aut. a piè pagina e a margine.
Aggiunta aut. a penna rossa su mg sx: «Per favore, fai a Panzieri e a sua moglie i miei saluti cordialissimi».
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Torino, Archivio di Stato di Torino, Einaudi, Serie «Corrispondenza con collaboratori italiani», cartella 83, fascicolo 1263 («Fortini»), 392
Testo non disponibile.
Scheda di Elena Arnone | Ultima modifica: 17 febbraio 2020
Permalink: https://epistulae.unil.ch/projects/fortini/letters/392