Fortini · Lettera n. 1072
- Mittente
- Fortini, Franco
- Destinatario
- Giudici, Giovanni
- Data
- 13 marzo 1987
- Luogo di partenza
- Milano
- Luogo di arrivo
- [Milano]
- Lingua
- italiano
- Incipit
- Caro Giovanni, come mi ha fatto piacere vedere oggi in libreria i 'Canti bolscevichi' di Blok,...
- Explicit
- Comunque, la vita in versi. Stai sano e credimi tuo | Franco (Fortini)
- Regesto
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A Fortini ha fatto piacere vedere in libreria i Canti bolscevichi di Blok, che Giudici comprò in sua compagnia trent'anni prima. Cercando di indovinare il possibile traduttore, pensò a Rebora, ma poi lo escluse per i toscanismi. Allora pensò che fosse la stessa versione di Prato tradotta da Telesio Interlandi (futuro direttore di «La difesa della razza»), ma Scheiwiller ha dimostrato di no, e l'ipotesi Rebora ritorna valida. Il disegno di copertina gli ha fatto pensare a qualche giovane Carrà. Ha cercato notizie dell'editore, ma l'edificio era tra quelli distrutti nel 1943. Chiede se Giudici era già stato da Rebora o se la scoperta è posteriore al 1957.
- Testimoni
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Milano, Centro Archivi della Parola, dell'Immagine e della Comunicazione Editoriale, Giovanni Giudici, Serie «Corrispondenza», fascicolo «FORTINI FRANCO»
Originale, manoscritto autografo.Fogli sciolti, mm 210 x 146, 1.Lettera firmata, firma autografa, segni di piegatura, correzioni.
Note: Carta intestata «Fortini, v. Legnano, 28. Milano. 635893».
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Milano, Centro Archivi della Parola, dell'Immagine e della Comunicazione Editoriale, Giovanni Giudici, Serie «Corrispondenza», fascicolo «FORTINI FRANCO»
- Edizioni
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- Fortini, Giudici 2019, lettera n. 56, 160
Caro Giovanni, come mi ha fatto piacere vedere oggi in libreria i 'Canti bolscevichi' di Blok, che – rammento benissimo – tu comprasti in mia compagnia, saranno forse trent'anni, dopo averlo sfilato dalla bancarella di via Larga. Cominciai subito a strologare sul possibile traduttore e a fare il nome di Rebora. Poi, non so quanto tempo dopo, mi feci prestare da te l'opuscolo e tentai una expertise: i toscanismi mi fecero dubitare fosse Rebora. E, non essendo riuscito a procurarmi l'edizione di Prato, tradotta da Telesio Interlandi,* pensai dovesse trattarsi di una medesima versione.** Oggi Scheiwiller dimostra di no, e l'ipotesi Rebora riprende quota. Aggiungi che il disegno della copertina mi ha fatto sempre pensare a qualche giovane Carrà. Cercai anche notizie dell'editore ma l'edificio era fra quelli distrutti nel 1943.
Eri già stato, allora, da Rebora? O la (posso dire: nostra?) scoperta è posteriore al 1957? Comunque, la vita in versi. Stai sano e credimi tuo
Franco (Fortini)
* Futuro direttore di La difesa della razza, 1939 - …
** I toscanismi erano (pensavo) attribuibili all'area tosco-sovversiva di allora (Curzvi Vnokest et a.)
Scheda di Elena Arnone | Ultima modifica: 27 agosto 2019
Permalink: https://epistulae.unil.ch/projects/fortini/letters/1072