Fortini · Lettera n. 1058
- Mittente
- Fortini, Franco
- Destinatario
- Rugafiori, Claudio
- Data
- 11 agosto 1983
- Luogo di partenza
- Ameglia
- Luogo di arrivo
- [Torino]
- Lingua
- italiano, francese, tedesco, inglese
- Incipit
- Caro Rugafiori, ti scrivo a questo tuo indirizzo e mando copia a Torino...
- Explicit
- Possibly, non nel XXI sec. Con i migliori auguri di Ruth e miei. Tuo | Franco Fortini
- Regesto
-
Nella presente lettera, che Fortini manda in copia a Carena e Giulio, Fortini fa riferimento a proposte di Carena e suggerimenti di Rugafiori. Chiede di ricevere più precise indicazioni relativamente a un incontro a Ventimiglia dal 20 al 23 settembre [cfr. Giulio Einaudi a Fortini, 29 luglio 1983, n. 1054]. Fortini ritiene opportuni farsi vedere, dopo 8 mesi. Per esempio, per discutere con Rugafiori della sua proposta di progettare qualcosa sul tema della critica letteraria, teoria e pratica. Fortini ha alcuni libri di critica letteraria in lettura (non sa se deve fare schede scritte): a prescindere dal loro valore specifico, si potrebbe tentare di discorrerne. Essi sono:
Jan Mackpherson, The Spirit od Solitude;
John Hall, The Sociology of Literature;
Terry Eagleton, Literary Theory;
Edwin Honig, Dark Conceit;
Christopher Norris, Deconstruction.
Fortini avrebbe bisogno di conoscere, se possibile entro il mese, quali opere di critica e saggistica letteraria siano “in casa”, quali già in piano e quali in uscita. Una delle chiavi per poter parlare di critica letteraria (tanto per testi teorici e di metodo quanto per saggistica e filologia) è, per un verso, l'autorità e il peso di Segre e della scuola di Pavia (ma Mengaldo, per il suo campo, non è meno prezioso); per un altro verso, quello che Fortini suppone sia un complesso lavorio di aggiustamenti intorno alla Letteratura Italiana A.[lberto] A.[sor] R.[osa]. Seppure in tutt'altro settore, Fortini vede pubblicati o ripubblicati nomi letterari che un po' lo preoccupano. Si chiede cosa siano questi recuperi con almeno un quinquennio di ritardo, questi «cascami da “Adelphi”». Forse Fortini scorge una politica dove c'è solo il caso; ma comunque "le gambit du Chevalièr" non è sempre pagante o dura da troppo.
Fortini ha finito Kafka, In der Strafkolonie, che manderà in fotocopia a Carena. Non ha ricevuto l'ultima parte della Verwandlung, già consegnata da copiare [cfr. Fortini a Carlo Carena, 13 aprile 1983, n. 1032]. A Fortini mancano 78 pagine di racconti da tradurre e non riuscirà a ultimare di copiarle per la riunione di Ventimiglia, anche se arde dal desiderio di liberarsi da questo «splendido manto d'oro e piombo». Chiede se ritengono necessarie note o introduzioni. Fortini pensa sarebbe meglio di no, anche se naturalmente potrebbe scrivere un “fiume” di note del traduttore, come l'appunto sullo Ungeziefer comparso sul «Corriere» [Tradurre Kafka: la “Metamorfosi” in due parole]. A proposito di traduzioni, il suo scritto sul «Corriere» del 10 agosto [Per favore, non troppo genio], in una pagina dedicata alla serie Einaudi (dove, tra l'altro, si attribuisce La metamorfosi alla traduzione di P.[rimo] Levi) è illeggibile per uno spostamento di frasi.
Il libro di poesie di Fortini [Paesaggio con serpente] è in montaggio (una cinquantina di pezzi). Fortini lo sottoporrà a Mengaldo, del quale si fida. Tuttavia manca un perno, un centro. Fortini ci sta ancora lavorando e crede di poterlo consegnare non oltre sei mesi, entro febbraio. Fortini ha accennato ai “Supercoralli” a Carena [cfr. Fortini a Carlo Carena, 15 luglio 1983, n. 1051], mentre Carena gli ha parlato della “Coll.[ezione] di poesia” [cfr. Carlo Carena a Fortini, 17 luglio 1983, n. 1053]. Fortini crede che, uscendo dieci anni dopo Una volta per sempre e a due o tre dal Ladro, il suo Paesaggio con serpente che non uscisse nella stessa collezione di Stella variabile o di L'appennino sarebbe da parte di Fortini un atto di eccessiva modestia. In questo caso Fortini dovrebbe aspettarsi un ripensamento dell'editore. Fortini non è Proust ma non dubita che i suoi versi siano migliori dei suoi. Fortini ha fatto altre proposte a Carena (Questioni di frontiera II e altre), di cui Rugafiori può chiedere notizia.
Quando a Proust, Fortini conta su una revisione di Rugafiori, e chiede se hanno ricevuto le note con l'arrangiamento introduttivo.
Quanto a Goethe, Fortini pensa di portare a Ventimiglia, se Cases ci sarà, qualche saggio e l'elenco della sua parte. Dicano a Cases che presto sarà necessario un nuovo incontro con Bajoni, e una determinazione di date (possibilmente non nel XXI secolo).
- Testimoni
-
-
Torino, Archivio di Stato di Torino, Einaudi, Serie «Corrispondenza con collaboratori italiani», cartella 83, fascicolo 1263 («Fortini»), 1224-1225
Originale, manoscritto autografo.Fogli sciolti, mm 295 x 220, 2.Lettera firmata, firma autografa, segni di piegatura, correzioni.
Note: Indirizzo del mittente: «19031, Ameglia (La Spezia) 71 via di Monte Marcello».
Correzioni, note e aggiunte sui margini.
Sul mg sx accanto al paragrafo relativo a Paesaggio con serpente («Mie poesie. …, non ne dubito…»), in alto, a matita, «a prim.[avera]» e, sotto, «pensiamoci».
-
Torino, Archivio di Stato di Torino, Einaudi, Serie «Corrispondenza con collaboratori italiani», cartella 83, fascicolo 1263 («Fortini»), 1224-1225
Testo non disponibile.
Scheda di Elena Arnone | Ultima modifica: 27 settembre 2019
Permalink: https://epistulae.unil.ch/projects/fortini/letters/1058