Ariosto · Lettera n. 95
- Mittente
- Ariosto, Ludovico
- Destinatario
- Lucca, Anziani di
- Data
- 5 giugno 1523
- Luogo di partenza
- Castelnuovo di Garfagnana
- Luogo di arrivo
- Lucca
- Lingua
- italiano
- Incipit
- Hoggi ho hauto la ratificatione authentica dallo Illustrissimo et Excellentissimo Signor mio
- Explicit
- e in questo mezo mi capiteranno nelle forze, che vengano a Castelnovo, io farò il mio debito
- Regesto
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Ariosto ha ricevuto da Alfonso d'Este una ratifica dell'accordo sui banditi e lo invia a Lucca. Fa cenno poi ad alcuni attacchi da parte dei banditi, il primo ai danni di Bartolo da Corfino e altri cinque successivi. Scrive di aver ricevuto da Barga la disponibilità all'accordo, ma di non averne visto i risultati. Ariosto chiede che siano le autorità lucchesi a sollecitare Firenze, e spera che vengano presi provvedimenti. Nel post scriptum chiede che sia inviata la ratifica autentica anche dagli Anziani di Lucca.
- Testimoni
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Lucca, Archivio di Stato di Lucca, ATL, 541, fascicolo 3, lettera n. 38, 612-613
Copia, manoscritto di altra mano.Manoscritto, mm 290 x 215, 1 foglio.Lettera firmata.
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Lucca, Archivio di Stato di Lucca, ATL, 541, fascicolo 3, lettera n. 38, 612-613
- Edizioni
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- Fondora 1862, lettera n. 37, 42-43
- Ariosto 1887, lettera n. 84, 148-150
- Ariosto 1965, lettera n. 95
- Ariosto 1984b, lettera n. 95
- Bibliografia
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- Stella 1963 = Angelo Stella, Per una nuova edizione delle Lettere di L. Ariosto (con lettere e manoscritti inediti), in «Giornale Storico della Letteratura italiana», vol. 140, fasc. 432, 1963, pp. 566-601
Magnifici ac potentes domini mihi observandissimi
hoggi ho hauto la ratificatione authentica dallo Illustrissimo et excellentissimo Signor mio, circa a quanto il Magnifico Commissario di Vostre Signorie et io, rimanemmo d’accordio, per provedere alle violentie assassinamenti et homicidij, et altri delicti che sono facti, in questa Garfagnana, et così la mando a quelle et le prego et supplico, che così come l’ordine è buono, così ancho si ponghi ad effecto, et che hormai si li dia tal principio, che si possi sperare, che habbi a succedere in meglio.
A’ dì passati io credo che io avisassi Vostre Signorie che alla Barcha, sul suo territorio, fu assassinato, uno nostro da Corfino dicto Bartolino, et li fu tolto un paro di buoi, una cavalla, li panni del dosso et denari in buona somma, secondo il grado de l’humo, li assassini furno di Barga et Sommacolognora; et etiam delle terre di Vostre Signorie secondo che mi riferì colui che patì il danno.
Poi sono circa 4 o, sei dì che sul nostro, fra Cascio e questo di Castelnovo, furon assassinati alcuni da Minucciano, et di altri luoghi, subditi di Vostre Signorie, et per quanto il substituto del Vicario di Minucciano mi scrive, il malfactore fu uno nostro da Camporeggiano, ma bandito, et nulla ha di robba.
Questa mattina mi è venuto a fare querela uno nostro da Reggio, che quelli della Barcha in persona l’hanno assassinato, toltoli alcune some che conduceva di grano et altre robbe et feritolo, et io ho veduta la ferita.
Io credo di udire ancho questa sera qualche altro delicto, et domane un altro, e l’altro dì, uno altro, et ugni giorno, non vi si facendo altra provisione.
Io prego Vostre Signorie che mi voglino aiutare a rimediarci, cioè che per qualche giorno mandino il suo barigello per stare a Galicano, che egli da uno lato et li miei balestrieri da uno altro, vedremo o di pigliarli o di fare loro tal paura che abbandonino la impresa,
lo Illustrissimo mio Signore n’ha scripto a’ Signori Fiorentini, et il Capitano di Barga mi ha avisato che la intentione de’ suoi Signori è di provederci ugni modo, et che epso ne ha strettissima commissione, pure io non ne vedo executione alcuna
Se Vostre Signorie si degnasseno, appresso quello che ho scripto io di chiamare in questa unione li Signori Fiorentini anchora, et sollicitarli instigare e spronarli, non credo che potessi se non giovare.
Io ricordo quello che mi occorre Vostre Signorie prudentissime faranno, quel che loro parrà il meglio ché pure che si facci qualche buona opera o per una via o per una altra io mi chiamerò sotisfacto, sopratutto le supplico che il delicto di questi dalla Barcha che sono persone che molto bene si potranno havere a casa loro, non si lasci impunito.
Costui che dice esser stato da loro rubbato, si offerisce di stare con epsi al paragone,
se in questo mezo mi capiteranno nelle forze, che vengano a Castelnovo, io farò il mio debito,
a Vostre Signorie mi rachomando.Castelnovi, 6 Iulij 1523.
A questa sarà alligato lo instrumento della ratificatione dello Illustrissimo Signore mio, hora da Vostre Signorie expecto la loro ratificatione, similmente authentica.
Scheda di Chiara De Cesare | Ultima modifica: 27 giugno 2022
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