Ariosto · Lettera n. 93
- Mittente
- Ariosto, Ludovico
- Destinatario
- Alfonso I d'Este, duca di Ferrara
- Data
- 20 giugno 1523
- Luogo di partenza
- Castelnuovo di Garfagnana
- Luogo di arrivo
- Ferrara
- Lingua
- italiano
- Incipit
- Per un’altra mia ho avisato vostra excellentia de l’assassinamento fatto d’una grandissima quantità di bestie minute e grosse
- Explicit
- ma senza l’aiuto e consiglio di Vostra Signoria non mi dà l’animo di farlo
- Regesto
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Ariosto ricorda una precedente missiva in cui aveva informato Alfonso dell’assalto e del furto di alcuni animali ad opera di alcuni fanti di Frassinoro. Temendo una rappresaglia da parte delle vittime, già appropriatesi di 10 muli, Ariosto ha già scritto al Cantello, e chiede ora che il duca scriva a lui e all'Amorotto. Teme infatti che possano scoppiare liti fra i sudditi lombardi e quelli toscani, soprattutto per le poche forze della Garfagnana di sostenere un possibile attacco da parte della Lombardia. Spera quindi nell’aiuto del duca.
- Testimoni
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Modena, Archivio di Stato di Modena, Archivio segreto estense, Archivio per materie, Letterati, 3, Ariosto, Ludovico, lettera n. 27, ins. 26, c. 40
Originale, manoscritto autografo.Fogli sciolti, 1 foglio.Lettera firmata, firma autografa, indirizzo presente, segno di sigillo.
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Modena, Archivio di Stato di Modena, Archivio segreto estense, Archivio per materie, Letterati, 3, Ariosto, Ludovico, lettera n. 27, ins. 26, c. 40
- Edizioni
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- Ariosto 1862, lettera n. 20, 56-57
- Ariosto 1887, lettera n. 82, 145-146
- Ariosto 1965, lettera n. 93
- Ariosto 1984b, lettera n. 93
- Bibliografia
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- Stella 1963 = Angelo Stella, Per una nuova edizione delle Lettere di L. Ariosto (con lettere e manoscritti inediti), in «Giornale Storico della Letteratura italiana», vol. 140, fasc. 432, 1963, pp. 566-601
Illustrissimo et excellentissimo Signor mio
per un’altra mia ho avisato Vostra Excellentia del assassinamento fatto d’una grandissima quantità di bestie minute et grosse da alcuni fanti che stanno a Frassinoro, in favore di messer Zan Iacomo Cantello, a lui io scrissi subito, et questa communità scrisse né anchora n’ho havuto risposta, poi questi homini a chi son state levate le bestie sono iti per ricuperarle, et sono iti indarno come a bocca il latore di questa potrà riferire,
Quest’homini subito han fatto ripresaglia di X muli di alcuni che sono da Castelnovo di Reggiana, et sono per farla di quante robe di lombardi passeranno di qua
io gli ho admoniti a non far ripresaglie, se prima non ricorrono a vostra excellentia la quale o li aiuterà scrivendo di sorte a messer Zan Iacomo et a Domenico di Amorotto, che le bestie saranno restituite, o vero li consiglierà quello c’hanno a fare: et per questo mandano: ma non li ho potuto persuadere che restituiscano li muli, pur ho fatto che li porranno in man mia,
Domani tutta la Vicaria è chiamata a consiglio, per far provisione che quando per amor non possan rihavere il suo, di rivalerse per qualche via,
io dubito che non si attacchi qualche gran discordia tra lombardi e questi toschi, et che, cominciando questi grafagnini qualche impresa, et poi (come son di natura) non troppo valenti et mal d’accordo insieme, non la sostenendo, diano Materia alli lombardi di passar di qua, et ridurre questa provincia neli termini che è il Frignano,
non mancherà per me finché ‘l male è fresco di rimediare, ma senza l’aiuto et consiglio di Vostra Signoria non mi dà l’animo di farlo
in bona gratia de la quale mi raccomando.Castelnovi 20 Iunij 1523.
Scheda di Chiara De Cesare | Ultima modifica: 27 giugno 2022
Permalink: https://epistulae.unil.ch/projects/ariosto/letters/93