Ariosto · Lettera n. 8
- Mittente
- Ariosto, Ludovico
- Destinatario
- Este, Ippolito d'
- Data
- 30 ottobre 1510
- Luogo di partenza
- Reggio
- Luogo di arrivo
- Parma
- Lingua
- italiano
- Incipit
- Io dubito ch'el mio messo non sia stato preso
- Explicit
- che sono presso xxiiii hore e non è tornato anchora
- Regesto
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Ariosto crede che il suo messo sia stato preso dai nemici nei pressi di Carpi. Scrive inoltre di aver parlato con il segretario di Alberto Pio, Sigismondo de' Santi, e riferisce in forma molto implicita l'oggetto della conversazione. Riferisce infine di una truppa francese presente a Reggio e riporta la notizia dell'assedio a San Martino da parte degli alleati estensi.
- Testimoni
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Modena, Archivio di Stato di Modena, Archivio segreto estense, Archivio per materie, Letterati, 3, Ariosto, Ludovico, lettera n. 4, ins. 5, c. 4
Originale, manoscritto autografo.Fogli sciolti, un foglio.Lettera firmata, firma autografa, indirizzo presente, segni di piegatura.
Note: testimone fortemente danneggiato dal fuoco.
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Modena, Archivio di Stato di Modena, Archivio segreto estense, Archivio per materie, Letterati, 3, Ariosto, Ludovico, lettera n. 4, ins. 5, c. 4
- Edizioni
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- Cappelli 1875
- Cappelli 1876, 265
- Ariosto 1887, lettera n. 8, 18-19
- Sforza 1926
- Ariosto 1965, lettera n. 8
- Ariosto 1984b, lettera n. 8
- Bibliografia
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- Stella 1963 = Angelo Stella, Per una nuova edizione delle Lettere di L. Ariosto (con lettere e manoscritti inediti), in «Giornale Storico della Letteratura italiana», vol. 140, fasc. 432, 1963, pp. 566-601
- Albonico 2022 = Simone Albonico, Ariosto, in Autografi dei letterati italiani. Il Cinquecento, tomo III, a cura di Matteo Motolese, Paolo Procaccioli, Emilio Russo, Roma, Salerno editrice, 2022, pp. 3-35, p. 16
Ludovico Ariosto a Ippolito d' Este, 30 ottobre 1510
<Illustrissimo Signore mio.>
[1] Io dubito ch'el mio messo non sia stato preso, perché a questa hora non è tornato anchora, <e lo> <su>zai sin heri a <19>hore, et è homo c'ha bisogno de tornar <presto>; pur, <quando sia così, è manco m>io danno che non serìa se io stato fussi in suo loco.
[2] Li nimici son corsi presso <a Rezo un> miglio, pur alla via de Carpi, et hanno menato via gran numero <de bestiame>; questi franciosi si sono tandem armati, idest che s'armano tuttavia: s’escono, non credo che vadano la tempo.
[3] Dum haec scribo, me è detto che Messer Sigismondo de' Santi secretario del Signore Alberto da Carpi è venuto, et sono ito a parlarli: <et> da lui ho <inteso, poi che haverà> parlato col gran maestro, haver commissione de venire a <Vostra Signoria>.
[4] Io gli ho dimandato <se per nostre> facende, et m'ha detto per <quella medesima causa> per la quale io ero mandato a lui: <per lo> che dimatina veniremo. Egli, per quello che m'ha detto, ha l'ultima intentione del <Signore s>uo circa l'effetto etc.
[5] Tornando a casa, ho trovato <una squadra de> francesi menar prigioni circa XXX tra homini d'arme et cava<lli> ligieri ecclesiastici, <che> son la a Santa Agata, loco presso a San Faustino.
[6] Quelli, che sono iti verso San Martino non son tornati anchora; ben si dice, ma <credo che non sia vero,> che li nostri qui insieme <con> Badino hanno assediati parecchi cavalli in San Martino.
[7] Il mio <messo homai son> certo che sia preso, ché sono presso <24 hore e non è> tornato anchora.
<A Vostra Signoria> mi racomando.
Regij, 30 octobris MDX.
Scheda di Chiara De Cesare | Ultima modifica: 26 giugno 2022
Permalink: https://epistulae.unil.ch/projects/ariosto/letters/8