Ariosto · Lettera n. 78
- Mittente
- Ariosto, Ludovico
- Destinatario
- Santucci, Santuccio
- Data
- 5 maggio 1523
- Luogo di partenza
- Castelnuovo di Garfagnana
- Luogo di arrivo
- Lucca
- Lingua
- italiano
- Incipit
- Credo che Acconcio harà avisato Vostra Magnificentia delli suoi muli
- Explicit
- che saremmo vicini a tal fuoco, quando sequissi, possiamo, extinguendosi, vivere più sicuri.
- Regesto
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A seguito della denuncia da parte di Acconcio (cfr. lett. 75), Ariosto chiede a Santuccio di adoperarsi affinché chi viene da Pisa non incontri ostacoli a Lucca. Chiede inoltre una maggiore chiarezza sulla questione del sale da parte dei signori Lucchesi, così da poter eventualmente chiedere ad Alfonso d'Este di prendere provvedimenti a riguardo.
- Testimoni
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Lucca, Archivio di Stato di Lucca, ATL, 541, fascicolo 3, lettera n. 29, 593-594
Copia, manoscritto di altra mano.Manoscritto, mm 290 x 215, 1 foglio.Lettera firmata.
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Lucca, Archivio di Stato di Lucca, ATL, 541, fascicolo 3, lettera n. 29, 593-594
- Edizioni
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- Fondora 1862, lettera n. 29, 37-38
- Ariosto 1887, lettera n. 67, 122-123
- Ariosto 1965, lettera n. 78
- Ariosto 1984b, lettera n. 78
- Bibliografia
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- Stella 1963 = Angelo Stella, Per una nuova edizione delle Lettere di L. Ariosto (con lettere e manoscritti inediti), in «Giornale Storico della Letteratura italiana», vol. 140, fasc. 432, 1963, pp. 566-601
- Nomi citati
Magnifice tanquam frater honorande,
credo che Acconcio harà avisato Vostra Magnificentia delli suoi muli et del sale che li sono ritenuti a Lucha,
la causa io non la so, ma questo accade spesso, che li nostri che vengano da Pisa con sale ritrovino a Lucha simili impedimenti,
io ne scrivo la qui alligata a cotesti Magnifici Signori, prego Vostra Magnificentia che facci opera che tali modi non siano usati da quelli datieri o se qualche rispecto muove quelli Magnifici Signori che vogliano essere intesi a cenni più presto che dirlo, prego Vostra Magnificentia che operi che si parli chiaro, acciò che io ne possi avisare lo Illustrissimo Signor mio che vi pigli qualche modo che a Sua Excellentia paia più expediente,
Appresso prego et exhorto Vostra Magnificentia che facci ugni possibile opera di pacificare cotesti suoi di Galicano acciò che noi ancora che saremmo vicini a tal fuoco quando sequissi possiamo extinguendosi vivere più sicuri.
et a Vostra Magnificentia mi rachomando.Castelnovi, 5 Maij 1523.
Scheda di Chiara De Cesare | Ultima modifica: 27 giugno 2022
Permalink: https://epistulae.unil.ch/projects/ariosto/letters/78