Ariosto · Lettera n. 76
- Mittente
- Ariosto, Ludovico
- Destinatario
- Alfonso I d'Este, duca di Ferrara
- Data
- maggio 1523
- Luogo di partenza
- Castelnuovo di Garfagnana
- Luogo di arrivo
- Ferrara
- Note alla data
- per Cappelli è databile al 2 maggio
- Lingua
- italiano, latino
- Incipit
- Circa a quanto vostra Signoria mi scrive che non le pare che s’habbiano a far quelli fanti né quelli battaglioni
- Explicit
- et il detto Accontio reputa per suo dispetto, più che per altra causa, che queste donne sieno state violentate e battute.
- Regesto
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Ariosto si rimette alle decisioni del duca sulla possibilità di combattere i banditi con i soldati. Circa la taglia, Ariosto informa Alfonso delle incertezze con cui la proposta è stata accolta a Camporgiano. Gli Otto si sono invece mostrati disposti a mettere una taglia di 10 ducati sui banditi, ma solo su esplicito ordine di Alfonso d’Este quale garante dell’incolumità dei cittadini. L’aiuto del commissario si Sestola non basta, e Ariosto vorrebbe accettare l’offerta di aiuto di Domenico d’Amorotto, catturare i banditi e far spianare le loro case; si augura che i cavalieri si spostino dal Frignano a Castelnuovo. Alcuni comuni hanno dato asilo ai banditi, e alcune pene sono già state date. Alfonso ha scritto ad Ariosto di riferire al vescovo la questione della condanna di prete Iob. In Garfagnana, le vicarie di Castelnuovo e Trassilico sono soggette al vescovo di Lucca, mentre Camporgiano è sottoposta al vescovo di Luni: i preti – scrive Ariosto − sono sicuramente i personaggi più faziosi della Garfagnana. Ariosto ha scritto a entrambi i vescovi: Prete Iob, la cui colpa è di aver picchiato e violentato due donne, deve rendere conto delle proprie azioni al vescovo di Lucca, che è assente; Alfonso conosce la risposta del vescovo di Luni, avendola già letta. Il vicario darà sicuramente ragione al prete, come ha fatto in passato con prete Matteo. L’offesa di Iob non è stata recata a una prostituta, e ha danneggiato anche Acconcio Filippi, uno dei più ricchi della Garfagnana. Acconcio è innamorato di una delle due donne, ed è avversario di ser Evangelista del Sillico, quindi Ariosto ritiene che le donne siano state violentate per fare un torto a lui.
- Testimoni
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Modena, Archivio di Stato di Modena, Archivio segreto estense, Archivio per materie, Letterati, 3, Ariosto, Ludovico, lettera n. 22, ins. 21, cc. 33-34
Originale, manoscritto autografo.Fogli sciolti.Lettera firmata, firma autografa, indirizzo presente, segni di piegatura, segno di sigillo.
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Modena, Archivio di Stato di Modena, Archivio segreto estense, Archivio per materie, Letterati, 3, Ariosto, Ludovico, lettera n. 22, ins. 21, cc. 33-34
- Edizioni
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- Cappelli 1876, lettera n. 3
- Ariosto 1887, lettera n. 65, 115-120
- Sforza 1926
- Ariosto 1965, lettera n. 76
- Ariosto 1984b, lettera n. 76
- Bibliografia
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- Stella 1963 = Angelo Stella, Per una nuova edizione delle Lettere di L. Ariosto (con lettere e manoscritti inediti), in «Giornale Storico della Letteratura italiana», vol. 140, fasc. 432, 1963, pp. 566-601
- Cabani 2016 = Maria Cristina Cabani, «Qui vanno gli assassini in sì gran schiera» Ariosto in Garfagnana, Lucca, Maria Pacini Fazzi editore, 2016, pp. 54-61
- Nomi citati
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- Balestrieri
- banditi di Lucca, Firenze e Garfagnana
- Benetti, Lorenzo
- Bretti, Domenico
- Commissario di Sestola
- Consiglio di Camporgiano
- Evangelista dal Sillico
- Filippi, Acconcio
- Iob, figlio di Evangelista dal Sillico
- Matteo, prete
- Otto Presidenti
- parte francese
- Riario-Sforza, Francesco
- Stocco, Francesco
- Trassilico, vicarìa
- uomini del Poggio
- Vicarìa di Camporgiano
- Vicarìa di Castelnuovo
Scheda di Chiara De Cesare | Ultima modifica: 27 giugno 2022
Permalink: https://epistulae.unil.ch/projects/ariosto/letters/76