Ariosto · Lettera n. 66
- Mittente
- Ariosto, Ludovico
- Destinatario
- Alfonso I d'Este, duca di Ferrara
- Data
- 17 aprile 1523
- Luogo di partenza
- Castelnuovo di Garfagnana
- Luogo di arrivo
- Ferrara
- Lingua
- italiano
- Incipit
- Essendo io a questi giorni a Ferrara accadé che dui figliuoli di Ser Evangelista dal Silico intraro qui a Castel(nuo)vo
- Explicit
- dia più presto al capit(an)o la commissione che a me, perché esso non ha beneficij come ho io.
- Regesto
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Ariosto riporta un episodio accaduto a Castelnuovo durante la sua permanenza a Ferrara. Scrive che alcuni banditi, nei giorni precedenti, erano entrati a casa di una donna, colpendo lei e uccidendo la madre. A causa di alcune conoscenze con il vescovo di Lucca, la loro pena non era stata applicata. Ariosto è impotente di fronte alle decisioni della chiesa, e prova profondo disappunto per i privilegi ecclesiastici. Nel post scriptum informa il duca dell’impossibilità di ottenere giustizia rivolgendosi ai vescovi, come aveva avuto modo di osservare quando si era rivolto al vescovo di Lucca contro il prete Matteo e al vescovo di Luni contro Antonio da Soraggio.
- Testimoni
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Modena, Archivio di Stato di Modena, Archivio segreto estense, Archivio per materie, Letterati, 3, Ariosto, Ludovico, lettera n. 20, ins. 19, cc. 29-30
Originale, manoscritto autografo.Fogli sciolti, un bifolio.Lettera firmata, firma autografa, indirizzo presente, segni di piegatura, segno di sigillo.
Note: Sul mg. superiore della lettera è presente la seguente indicazione:
Lettera preziosa dell'Ariosto trovata tra quelle di Mario Equicola. Dimostra l'abuso fatto da alcuni preti della Garfagnana delle immunità ecclesiastiche. La mano è probabilmente la stessa che aggiunge la data sul mg. superiore, prima dell'indicazione riportata.
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Modena, Archivio di Stato di Modena, Archivio segreto estense, Archivio per materie, Letterati, 3, Ariosto, Ludovico, lettera n. 20, ins. 19, cc. 29-30
- Edizioni
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- Ariosto 1862, lettera n. 15, 41-43
- Ariosto 1887, lettera n. 55, 101-103
- Ariosto 1965, lettera n. 66
- Ariosto 1984b, lettera n. 66
- Bibliografia
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- Stella 1963 = Angelo Stella, Per una nuova edizione delle Lettere di L. Ariosto (con lettere e manoscritti inediti), in «Giornale Storico della Letteratura italiana», vol. 140, fasc. 432, 1963, pp. 566-601
Illustrissimo et excellentissimo Signor mio.
essendo io a questi giorni a Ferrara accade che dui figliuoli di ser Evangelista dal Silico, intraro qui a Castelnovo una notte travestiti in casa d’una giovane, la quale anchora c’habbia nome di far piacere segretamente ad un homo da bene di questa terra, pur non è puttana d’ognuno, et sta et pratica senza essere schivata con le donne da bene; et gli messero le mani adosso per tirarla per forza di casa: ella gridò e fu aiutata, La matina si venne a dolere al capitano:
per questo un figliolo di ser Evangelista deto prete Iob il quale è chierico ordinato in sacris, trovò la madre de detta giovane, et gli ruppe la testa et lasciò per morta, et è stata molti dì in pericolo di morire,
per questo il capitano gli processe contra e lo condennò in 200 lire.
Ser Evangelista produsse le bolle deli ordini del figliolo et fece venire una inhibitoria dal Vescovo di Lucca. per questi et ancho per altri rispetti il capitano cessò dal procedere in modo che’l detto prete Iob è tornato a Castelnovo.
Questa cosa è di mal exempio et a me spiace sommamente, et se non fosse che io temo le censure ecclesiastiche per haver beneficio, io non guarderei che costui fosse prete et lo castigherei peggio che un laico, et quando io non potessi fare altro almen li darei bando ché se bene li Signori temporali non hanno potestà sopra li chierici pur mi pare che né ancho li chierici debbiano poter star nel dominio deli detti Signori contra lor volontà:
Io n’ho voluto scrivere a vostra excellentia acciò che quella gli faccia quella provisione che le pare, et d’ogni cosa che determini dia più presto al capitano la commissione che a me, perché esso non ha beneficij come ho io.
Et in buona gratia di vostra excellentia humillime mi raccomando.Castelnovi 17 Aprilis 1523.
humillimus Servitor Ludovicus Ariostus.
Post scripta.
Havevo scritto al vescovo di Lucca de la cui diocesi è Castelnovo et a quel di Luna che è superiore alli preti di Camporeggiano, acciò che mi dessino authorità sopra li preti.
il Vescovo di Lucca si trova a Mil(an)o, siché non ho potuto anchora haverne risposta. questo di Luna mi risponde la qui inclusa lettera, per la quale vostra excellentia può iudicare, che se vogliamo ricorrere alli vescovi havremo poco aiuto: et io ancho n’ho fatto experientia che questa passata estade, mandai in mano del vescovo di Lucca quel prete Matheo che havea ferito il mio cancelliero et era homicida et assassino publico, et con poca aqua lo mandò assolto; e prima ch’io venissi qui un prete Antonio da Soraggio c’havea morto un suo cio fu in mani del vescovo di Luna, et con un misereatur fu liberato.
Scheda di Chiara De Cesare | Ultima modifica: 27 giugno 2022
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