Ariosto · Lettera n. 65
- Mittente
- Ariosto, Ludovico
- Destinatario
- Alfonso I d'Este, duca di Ferrara
- Data
- 16 aprile 1523
- Luogo di partenza
- Castelnuovo di Garfagnana
- Luogo di arrivo
- Ferrara
- Lingua
- italiano
- Incipit
- Hora ho ricevuto una di vostra excellentia per la quale quella m’instruisce quanto ho da fare contra questi banditi
- Explicit
- che almeno non si parta di qui per tutto agosto
- Regesto
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Una volta ricevute indicazioni su come comportarsi contro i banditi, Ariosto espone la propria idea. Manderà al commissario di Frignano la lettera in cui Alfonso dà ad Ariosto libertà di azione. Ha condannato alcuni banditi del Poggio al pagamento di una multa di duecento ducati e vorrebbe punire anche quelli di Camporgiano e di Penticossi. Temendo di restare da solo, una volta terminato il mandato del capitano della regione, chiede che venga mandato al suo posto un uomo autorevole, che compensi l'eccessiva bontà di Ariosto.
- Testimoni
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Modena, Archivio di Stato di Modena, Archivio segreto estense, Archivio per materie, Letterati, 3, Ariosto, Ludovico, lettera n. 19, ins. 18, c. 28
Originale, manoscritto autografo.Fogli sciolti.Lettera firmata, firma autografa, indirizzo presente, segni di piegatura, segno di sigillo.
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Modena, Archivio di Stato di Modena, Archivio segreto estense, Archivio per materie, Letterati, 3, Ariosto, Ludovico, lettera n. 19, ins. 18, c. 28
- Edizioni
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- Ariosto 1862, lettera n. 14, 39-41
- Ariosto 1887, lettera n. 54, 99-101
- Ariosto 1965, lettera n. 65
- Ariosto 1984b, lettera n. 65
- Bibliografia
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- Stella 1963 = Angelo Stella, Per una nuova edizione delle Lettere di L. Ariosto (con lettere e manoscritti inediti), in «Giornale Storico della Letteratura italiana», vol. 140, fasc. 432, 1963, pp. 566-601
Illustrissimo et excellentissimo Signor mio,
hora ho ricevuto una di vostra excellentia, per la quale quella m’instruisce quanto ho da fare contra questi banditi li quali di nuovo hanno fatto li excessi de che il capitano de la ragione havea dato aviso, ma perché per un’altra mia la quale per la via del commissario del Frignano ho dirizata a vostra excellentia io aviso quanto poi ho fatto, et qual sarebbe il mio disegno per havere questi ribaldi ne le mani, non farò altro fin che da quella non ho nuova commissione,
le case sempre si ponno bruciare, ma non già sono atto d’avere li delinquenti ne le mani se non aspettando il tempo et usando grande industria, pur io manderò la lettera di vostra excellentia al commissario del Frignano, acciò che ad ogni mia richiesta mi subministri le genti et l’aiuto di che io lo ricercherò.
Li homini del poggio per haver negato di seguitare il capitano de’ balestrieri, et per haver prima dato mangiare e bere alli banditi, benché io creda più presto per paura che per volontà, pur per non havere fatto il debito loro di dar la campana a martello, o di mandare ad avisare l’officio, et etiam perché sieno exempio a gli altri, ho condennato secondo il tenore dele mie gride in 200 ducati, et ancho penso di non lasciare quelli di Camporeggiano impuniti, se con ragione potrò procedere, ma fanno assai excuse che li banditi erano molti più in numero che tutto quel popolo, e che li balestrieri nostri giunseno improviso et così presto furon rotti che essi non hebbono tempo di pigliar l’arme, pur la cosa s’intenderà,
et similmente del commun di Ponticossi, che fu richiesto et non volse seguire, et s’io potrò condennarli non havrò loro remissione,
a vostra excellentia starà poi a far la gratia, ne la qual spero che havrà rispetto a far satisfare il capitano et quel povero balestriero del quale il cavallo peritte: de loro interesse:
Appresso, perché si approxima il tempo che questo capitano de la Ragione sit functus officio ché questo giugno è il suo termine: io dubito di restar qui senza compagno, o vero che sia mandato in suo loco uno che non sia così a proposito del officio come è lui, che come altre volte ho scritto et detto a bocca, è virile et homo da farsi temere et ubidire, et esso con la sua severità tempera quel mio difetto che alcuni di Castelnovo m’hanno imputato cioè di essere troppo buono, dove se fusse mandato qui un altro che similmente fusse troppo buono, dubito che l’uno e l’altro insieme faria una mistura che valeria poco, per tanto prego vostra excellentia a far che non si parta finché ella non habbia provisto d’un altro simile a lui, che almeno non si parta di qui per tutto agosto.
altro non occorre al presente in buona gratia di vostra excellentia humillime mi raccomando.Castelnovi , XVI Aprilis 1523
Scheda di Chiara De Cesare | Ultima modifica: 27 giugno 2022
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