Ariosto · Lettera n. 63
- Mittente
- Ariosto, Ludovico
- Destinatario
- Lucca, Anziani di
- Data
- 11 aprile 1523
- Luogo di partenza
- Castelnuovo di Garfagnana
- Luogo di arrivo
- Lucca
- Lingua
- italiano
- Incipit
- Alli dì passati scripsi una lettera a Vostre Signorie di uno torto che fu facto a Giovanni da Montepulzano
- Explicit
- e Vostre Signorie intenderanno per la qui alligata quello dimanda epso Giovanni
- Regesto
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Ariosto prega nuovamente gli Anziani di favorire Giovanni da Montepulciano contro un uomo che ha partecipato alla congiura del Poggio. Baldassarre Montecatini e Baccio del Fava [forse Baccio da Parezzana] sono stati informati e sono disponibili a favorire l'uomo.
- Testimoni
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Lucca, Archivio di Stato di Lucca, ATL, 541, fascicolo 3, lettera n. 20, 578
Copia, manoscritto di altra mano.Manoscritto, mm 290 x 215, 1 foglio.Lettera firmata.
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Lucca, Archivio di Stato di Lucca, ATL, 541, fascicolo 3, lettera n. 20, 578
- Edizioni
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- Fondora 1862, lettera n. 19, 32-33
- Ariosto 1887, lettera n. 51, 91
- Ariosto 1965, lettera n. 63
- Ariosto 1984b, lettera n. 63
- Bibliografia
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- Stella 1963 = Angelo Stella, Per una nuova edizione delle Lettere di L. Ariosto (con lettere e manoscritti inediti), in «Giornale Storico della Letteratura italiana», vol. 140, fasc. 432, 1963, pp. 566-601
- Nomi citati
Pro Ioanne de Montepolitiano.
Magnifici ac potentes domini mihi observandissimi,
alli dì passati scripsi una lettera a Vostre Signorie di uno torto che fu facto a Giovanni da Montepulzano per uno di quelli delli quali sono stati confiscati li suoi beni, per li loro mali portamenti, et che del tutto è informatissimo il spectabile Baldaxari Montecatini, et Baccio del Fava,vostro conestabile, alli quali dimandati da quelle, li potranno fare buona et vera relatione,
Prego Vostre Signorie che prima per la iustitia, et poi per misericordia di questo povero homo, il quale è da bene, et merita di essere aiutato, et appresso per mio amore, si degnino di volerli far fare, il debito suo conveniente, se non in tutto, o in parte,
et a quelle non li serà grave di darne aviso di quello che epse si resolveranno, notificando le Signorie Vostre che serà una buona elemosina a farli del bene per essere disfacto per tale conto, et Vostre Signorie intenderanno per la qui alligata, tutto quello dimanda epso Giovanni il quale vi sia rachomandato in buona gratia,
et a Vostre Signorie mi offero e rachomando.Castelnovi 11 aprile 1523
Magnifici ac potentes domini mihi observandissimi,
Al tempo che mi fu mandato per le signorie vostre alle imprese di Garfagnana, mi ritrovava esser castellano in la Verrucule et siando arreso tutto lo paese venne Stefano di Poggio con altri, et me domandò la Rocha per lo comune et popolo di Lucha, et così me li arrende, salvo l’avere et la persona,
et dicto Stefano mi commisse ducati 3 il mese, in mia vita, et facto cittadino di Lucha, et di tale permissione Stefano et Francesco de’ Nobili mi dissero dapoi come lo consiglio generale haveva confirmato tale permissione et che era scripto ugni cosa, donde che quelli primi introrno in Rocha, me ritenono della mia robba tanto che valevano da (lire?) 30.
Et da poi stando Stefano pro Commissario a Camporeggiano, [...], la quale epso Stefano se la prese per farne pagamento ad altri a sui utile, si informa mai non possi fare che Stefano mi facesse pagare et per tal cosa più volte sono stato a lucha a lamentare alli signori, allora me facessero pagare a epso stefano 112 mesi non possi esser pagato per dire non esser denari, donde anno de quaresima venne a lucha et me lamentai alli signori, et stefano facendose conscientia de facti miei, lui mi rispuose havessi patientia chi sperava presto haver uno off.o mi faria del bene et che haveria lo mio,
si che penso fusse in praticha, la quale di poi sono discoperte et perché vostre signorie non pensassino mi fussi mosso dapoi stefano è morto vostre signorie se ne poteno informare con lo spectabile Baldassarre Montecatino et Baccio del Fava vostro conestabile, di quello era alle Verrucule allora et sa il tutto, prego le signorie vostre siano contente volermi fare pagare di quello di Stefano, siando confiscato il suo alla camera vostra, si della mia paga et robba et la provisione mia rimecto in le signorie vostre et quando per altro conto vostre signorie volesse fare, lo voglino fare per lo amore di dio per elemosina, la quale sarò accepta a dio assai,
et di tutto prego vostre signorie mi voglino dare aviso alla Signoria del commissario nostro, non altrimente alla signoria vostra sempre mi raccomandoEx Castro Novo , XI aprile 1523
D. V. Servitore Joanne de Monte Pulzano
Scheda di Chiara De Cesare | Ultima modifica: 26 giugno 2022
Permalink: https://epistulae.unil.ch/projects/ariosto/letters/63