Ariosto · Lettera n. 62
- Mittente
- Ariosto, Ludovico
- Destinatario
- Lucca, Anziani di
- Data
- 10 aprile 1523
- Luogo di partenza
- Castelnuovo di Garfagnana
- Luogo di arrivo
- Lucca
- Lingua
- italiano
- Incipit
- Essendo io a questi giorni stato a Ferrara
- Explicit
- che noi saremmo apparechiati di fare per fare a Vostre Signorie il medesimo
- Regesto
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Ariosto ribadisce i termini dell'accordo sui provvedimenti nei confronti dei banditi tra la giurisdizione lucchese, fiorentina ed estense.
- Testimoni
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Lucca, Archivio di Stato di Lucca, ATL, 541, fascicolo 3, lettera n. 19, 575-576
Copia, manoscritto di altra mano.Manoscritto, mm 290 x 215, 2 fogli.Lettera firmata.
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Lucca, Archivio di Stato di Lucca, ATL, 541, fascicolo 3, lettera n. 19, 575-576
- Edizioni
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- Fondora 1862, lettera n. 18, 32
- Ariosto 1887, lettera n. 52, 92
- Ariosto 1965, lettera n. 62
- Ariosto 1984b, lettera n. 62
- Bibliografia
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- Stella 1963 = Angelo Stella, Per una nuova edizione delle Lettere di L. Ariosto (con lettere e manoscritti inediti), in «Giornale Storico della Letteratura italiana», vol. 140, fasc. 432, 1963, pp. 566-601
Magnifici ac potentes domini mihi observandissimi
essendo io a questi giorni stato a Ferrara, lo Illustrissimo Signor mio m’ha commisso ch’io replichi a Vostre Signorie quello che altre volte ho scripto, cioè che quelle siano contente che li banditi di questa ducale provincia, non siano securi nel dominio di Vostre Signorie et versa vice.
Quelle ponno intendere li homicidij et assassinamenti che tutta via accadeno in questi paesi, alliquali per essere le iurisditione di Vostre Signorie de’ Signori Fiorentini et de l’Illustrissimo Signor mio così appresso l’una altra et come confuse, male si può provedere,
né ci vedo rimedio, ma che più presto le cose habbino a ire di male in peggio se Vostre Signorie non mi soccorreno spetialmente in questo, di non comportare che alli nostri banditi sia dato ricapito in le suoi terre et etiam provedere che quando noi dessimo campana a martello, per persequitare tal gente di mala sorte, che le terre di Vostre Signorie accorressino in aiuto che noi saremmo apparechiati di fare per Vostre Signorie il medesimo,
in buona gratia delle quali mi rachomando sempre.Castelnovi x Aprilis 1523.
Scheda di Chiara De Cesare | Ultima modifica: 26 giugno 2022
Permalink: https://epistulae.unil.ch/projects/ariosto/letters/62