Ariosto · Lettera n. 59
- Mittente
- Ariosto, Ludovico
- Destinatario
- Otto di Pratica
- Data
- 7 gennaio 1523
- Luogo di partenza
- Castelnuovo di Garfagnana
- Luogo di arrivo
- Firenze
- Lingua
- italiano
- Incipit
- è accaduto ch'uno, detto il Pretaccio da Barga, subdito di vostre excellentie,
- Explicit
- dove credo che la volontà de li Signori sia bene unita et optimamente disposta l'uno verso l'altro.
- Regesto
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Il 'Pretaccio da Barga', aveva tempo addietro domandato in moglie una donna garfagnina. Prima del matrimonio, però, la ragazza era entrata in convento. Sia Ariosto che i genitori avevano provato a convincerla, e il Pretaccio aveva cominciato a minacciare lei e la famiglia, con l'intento di ottenere il matrimonio con la violenza, e occupato uno dei terreni della donna. Ariosto spera che gli Otto di Pratica possano punire l'uomo.
- Testimoni
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Firenze, Archivio di Stato di Firenze, Otto di Pratica, Responsive, lettera n. 9, filza 31, c. 169
Originale, manoscritto autografo.Missiva raccolta in filza.Lettera firmata, firma autografa, indirizzo presente.
Note: (ex. Mostra 111)
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Firenze, Archivio di Stato di Firenze, Otto di Pratica, Responsive, lettera n. 9, filza 31, c. 169
- Edizioni
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- Milanesi 1863, lettera n. 3, 327
- Ariosto 1887, lettera n. 48, 88-89
- Sforza 1926
- Ariosto 1965, lettera n. 59
- Ariosto 1984b, lettera n. 59
- Bibliografia
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- Stella 1963 = Angelo Stella, Per una nuova edizione delle Lettere di L. Ariosto (con lettere e manoscritti inediti), in «Giornale Storico della Letteratura italiana», vol. 140, fasc. 432, 1963, pp. 566-601
- Albonico 2022 = Simone Albonico, Ariosto, in Autografi dei letterati italiani. Il Cinquecento, tomo III, a cura di Matteo Motolese, Paolo Procaccioli, Emilio Russo, Roma, Salerno editrice, 2022, pp. 3-35, p. 14
Magnifici et excelsi domini mihi observandissimi.
È accaduto ch’uno, detto il Pretaccio da Barga, subdito di vostre excellentie, haveva per un suo figliolo domandata per moglie una fanciulla di questa terra, et eragli da li tutori stata promessa; e mentre che si veniva ordinando per fare il sponsalitio, la fanciulla (nescio quo spiritu ducta) è intrata in un monasterio, c’habbiamo qui, de l’ordine di San Francesco, et èssi fatta vestir sôre.
Ma prima che si sia vestita, io insieme con tutori e parenti di lei ho fatto ogni opera possibile per rimoverla di questa opinione, e far che’l parentado segua, ma non l’ho potuto ottenere.
Per questo il Pretaccio non riman sodisfatto, e vorebbe per violentia havere costei, e minaccia alli tutori et alle monache grandemente.
Io me ne sono doluto col capitano di Barga, e sua Magnificentia me n’ha dato assai iustificata e conveniente risposta ma non è restato perhò che questa notte passata il Pretaccio non sia venuto per mezo li borghi di Castelnovo con più di 50 compagni armati, et ito ad una possessione qui presso de la fanciulla, e se ne dimostra come padrone: et ècci fin a quest’hora.
Io l’ho fatto admonire che se ne levi sùbito; non so quello che seguirà.
Mi è parso di ricorrere a Vostre Excellentie, e pregarle che si degnino di scrivere sùbito e d’operare in modo che questo suo subdito desista da usar violentia, e segua li modi de la ragione, acciò che costui non sia causa di attaccare alcuna nimicitia fra li subditi del mio illustrissimo Signore e quelli di vostre excellentie, dove credo che la volontà de li Signori sia bene unita et optimamente disposta l’uno verso l’altro.
Et in bona gratia di Vostre Excellentie mi raccomando sempre.Castelnovi Grafagnanae, Ianuarij 1523.
Scheda di Chiara De Cesare | Ultima modifica: 29 giugno 2022
Permalink: https://epistulae.unil.ch/projects/ariosto/letters/59