Ariosto · Lettera n. 57
- Mittente
- Ariosto, Ludovico
- Destinatario
- Lucca, Anziani di
- Data
- 12 dicembre 1522
- Luogo di partenza
- Castelnuovo di Garfagnana
- Luogo di arrivo
- Lucca
- Lingua
- italiano
- Incipit
- Iacopino da Convalle, il quale da Vostre Signorie mi è stato rachomandato nella differentia che ha con suoi cognati
- Explicit
- ma che per essere loro stati creduti in suspecto di peste hanno incorso in pericolo della vita.
- Regesto
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Ariosto aggiorna gli anziani di Lucca riguardo alla causa di Iacopino da Convalle, da loro raccomandato, contro i cognati. Il maggiore di essi potrebbe aver contratto la peste, e non può dunque uscire di casa né ovviamente raggiungere Castelnuovo. Iacopino vorrebbe essere risarcito dai suoi cognati prima della conclusione della causa, ma Ariosto non è disposto ad accontentarlo. L’uomo ha inoltre presentato due prove di una promessa di pagamento fattagli dai cognati, e sostiene che costoro non vi abbiano tenuto fede. Anche i cognati sono pronti a dimostrare di aver pagato quanto dovuto.
- Testimoni
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Lucca, Archivio di Stato di Lucca, ATL, 541, fascicolo 3, lettera n. 17, 564
Copia, manoscritto di altra mano.Manoscritto, mm 290 x 215, 1 foglio.Lettera firmata.
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Lucca, Archivio di Stato di Lucca, ATL, 541, fascicolo 3, lettera n. 17, 564
- Edizioni
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- Fondora 1862, lettera n. 14, 29-30
- Ariosto 1887, lettera n. 46, 85-86
- Ariosto 1965, lettera n. 57
- Ariosto 1984b, lettera n. 57
- Bibliografia
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- Stella 1963 = Angelo Stella, Per una nuova edizione delle Lettere di L. Ariosto (con lettere e manoscritti inediti), in «Giornale Storico della Letteratura italiana», vol. 140, fasc. 432, 1963, pp. 566-601
Magnifici et potentes domini, mihi observandissimi,
Iacopino da Convalle, il quale da Vostre Signorie mi è stato rachomandato nella differentia che ha con suoi cognati, mi ricerca, ch’io facci fede a quelle di quanto sia stato facto da me nella causa sua
Vostre Signorie intenderanno come a sua instantia, io feci citare suoi cognati, delli quali uno dicto Gemignano il quale è principale di loro et al quale li altri fratelli si rimecteno, non poté comparire per essere stato prima da me prohibito di uscire di casa, per essere egli stato in luoco sospetto di peste, et dipoi che fu passato il termine della suspitione la vicaria della quale egli è fu ancho da me vietata di venire in questa terra, pure per simile suspecto, sì che epso non è potuto comparire se non al ultimo comandamento, et questo ho dicto perché iacopino vorrebbe che prima che si intendesse altro, lo satisfacesseno delle sue spese, et a me non è paruto di farlo, et di non iudicare di spese, se non poi che haverò cognosciuto li meriti della causa,
Iacopino ha producto dui testificati, in l’uno monstra che li furon promissi in dote 22 ducati, et questo testificato è stato facto citata la parte, poi ha facto fare uno altro examine, ne lo quale monstra che non stero a quelli primi pacti, et che questi suoi cognati poi li promissero XXV ducati ma a questo secondo examine non fu citata la parte,
li cognati dicono havere sotisfacto Jacopino di questa dote, et di qualche cosa di più iacopino lo negha, a me pareva di dare qualche dilatione alli cognati di provare, Jacopino non se ne contenta, et mi pregha che io facci relatione a Vostre Signorie del termine in che si trova la causa et così lo faccio, alle quale sempre mi rachomando,
li Cognati di Jacopino dicano che hanno le loro prove nella Vicaria del Borgo, et che sono stati per farli examinare, ma che per essere loro stati creduti in suspecto di peste, hanno incorso in pericolo della vita.
Castelnovo 12 decembris 1522
Scheda di Chiara De Cesare | Ultima modifica: 26 giugno 2022
Permalink: https://epistulae.unil.ch/projects/ariosto/letters/57