Ariosto · Lettera n. 50
- Mittente
- Ariosto, Ludovico
- Destinatario
- Lucca, Anziani di
- Data
- 14 ottobre 1522
- Luogo di partenza
- Castelnuovo di Garfagnana
- Luogo di arrivo
- Lucca
- Lingua
- italiano
- Incipit
- Mi è stato referito che a Ciserana terra qui proxima et di questa Ducale provincia
- Explicit
- che anch'io farò il simile et quello che ne harà prima certessa ne avisera l'altro
- Regesto
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Ariosto deve trovare il nascondiglio di uno dei banditi di Lucca, Domenico o Lorenzo della famiglia Totti. Chiede un aiuto agli anziani di Lucca per confermare o per smentire la voce che chi cerca si trovi a Ceserana. Ariosto propone, dunque, uno scambio di informazioni e un’unione di forze tra il bargello lucchese e i balestrieri.
- Testimoni
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Lucca, Archivio di Stato di Lucca, ATL, 541, fascicolo 3, lettera n. 10, 552
Copia, manoscritto di altra mano.Manoscritto, mm 290 x 215, 1 foglio.Lettera firmata.
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Lucca, Archivio di Stato di Lucca, ATL, 541, fascicolo 3, lettera n. 10, 552
- Edizioni
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- Fondora 1862, lettera n. 11, 28
- Ariosto 1887, lettera n. 40, 71-72
- Ariosto 1965, lettera n. 50
- Ariosto 1984b, lettera n. 50
- Bibliografia
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- Stella 1963 = Angelo Stella, Per una nuova edizione delle Lettere di L. Ariosto (con lettere e manoscritti inediti), in «Giornale Storico della Letteratura italiana», vol. 140, fasc. 432, 1963, pp. 566-601
Magnifici ac potentes domini mihi observandissimi.
Mi è stato referito che a Ciserana terra qui proxima et di questa Ducale provincia è nascosamente, uno di quelli Totti ribelli di Vostre Signorie in compagnia delli figli di Peregrino dal Silico, banditi di questo Ducale sito: et per non havere io più braccio di quello che io mi habbi, vi stanno contra mia voluntà,
per questo mi è parso di avisare Vostre Signorie che con quello mezo, che loro paia il migliore veghano per la via di Lupinaia o altre loro terre in quelle confine di informarsi se questo che mi è stato dicto è vero o non che anch’io dal canto mio, mi sforserò di informarmene meglio che potrò: et ritrovandosi esser vero, mi parria bene facto che Vostre Signorie mandassero il loro bargiello una nocte, o veramente qui a Castel Nuovo o in qualche altro loco, dove più quietamente questi Balestrieri che io ho qui, si potessero coniungere con lui et andare a Ciserana et in un tracto pigliare il Ribaldo di Vostre Signorie e li banniti di questa provincia,
prego dunque quelle che usino diligentia, per trovare la verità di questo che io scrivo, che anch’io farò il simile, et quello che ne harà prima certessa ne aviserà l’altro.
Et a Vostre Signorie sempre mi rachomando.Castelnovi , XIIII octobris MDXXII.
Scheda di Chiara De Cesare | Ultima modifica: 26 giugno 2022
Permalink: https://epistulae.unil.ch/projects/ariosto/letters/50