Ariosto · Lettera n. 39
- Mittente
- Ariosto, Ludovico
- Destinatario
- Alfonso I d'Este, duca di Ferrara
- Data
- 22 giugno 1522
- Luogo di partenza
- Castelnuovo di Garfagnana
- Luogo di arrivo
- Ferrara
- Lingua
- italiano
- Incipit
- Le troppe gratie che vostra excellentia fa a questi homini de la Vicaria di Camporeggiano li inasinisce
- Explicit
- O vera o falsa che sia la nova, la do a vostra excellentia nel modo che io l’ho
- Regesto
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Ariosto si lamenta del fatto che la vicaria di Camporgiano non abbia concesso al capitano di Camporgiano, Raffaele da Carrara, il compenso di cinquanta lire da lui richiesto per aver giustiziato un bandito. Ariosto raccomanda, dunque, il capitano. Afferma di aver ricevuto notizie riguardo alla battaglia della Meloria.
- Testimoni
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Modena, Archivio di Stato di Modena, Archivio segreto estense, Archivio per materie, Letterati, 3, Ariosto, Ludovico, lettera n. 10, ins. 9, c. 11
Originale, manoscritto autografo.Fogli sciolti, un foglio.Lettera firmata, firma autografa, indirizzo presente, segni di piegatura, segno di sigillo.
Note: L'autografo reca sul verso la firma di Luigi Cibrario
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Modena, Archivio di Stato di Modena, Archivio segreto estense, Archivio per materie, Letterati, 3, Ariosto, Ludovico, lettera n. 10, ins. 9, c. 11
- Edizioni
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- Cibrario 1861, lettera n. 2, 312-313
- Ariosto 1862, lettera n. 7, 18-19
- Ariosto 1887, lettera n. 30, 49-50
- Bertoni 1919, lettera n. 155
- Sforza 1926
- Ariosto 1965, lettera n. 39
- Ariosto 1984b, lettera n. 39
- Bibliografia
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- Tiraboschi 1781 = G. Tiraboschi, Storia della Letteratura italiana. Tomo IX che contiene le aggiunte e le correzioni, G. Tiraboschi, Modena, Società tipografica, 1781
- Stella 1963 = Angelo Stella, Per una nuova edizione delle Lettere di L. Ariosto (con lettere e manoscritti inediti), in «Giornale Storico della Letteratura italiana», vol. 140, fasc. 432, 1963, pp. 566-601
illustrissimo excellentissimo Signor mio,
le troppe gratie che Vostra Excellentia fa a questi homini dela Vicaria di Camporeggiano, li inasinisce, et più honesto vocabolo non so loro attribuire, et nessuna cosa son per far mai se non per forza,
io dico questo che mi par che usino gran torto al Capitano di Camporeggiano, che havendo esso fatto giustitiare quel ribaldo c'haveva in prigione et per li ordineordiniet usanza che qui è, dovendo per questo havere lire cinquanta, negano per quanto me ne avisa il capitano, di volerlo sodisfare, et credo che vorranno havere ricorso a Vostra Excellentia confidandosi che coìcosì come quella è lor benigna et liberale nel suo particulare, così ancho debbia lor essere in quello che con gran fatica et continuo fastidio li officiali si guadagnano,
suplico Vostra Excellentia habbia racomandato il capitano, perché è da bene et dotto et buono et fidele servitor di quella, per accrescergli a lui et agli altri ufficiali di punir li tristi.
Appresso gli significo che hora son capitati qui alcuni che vengono di Maremma, che dicono, chemolti fanti c'havevano preso naridenari a Pisa et poi serano imbarcati a Livorno per ire alla guardia di Genua, son stati tenuti in posta da messer Andrea Dorio o sia da frate Bernardin in un luogo detto dMeloria et morti et feriti et presi co li legni che li conducevano, o vera o falsa che siala Nova la do a Vostra Excellentia nel modo che io l'ho,
Ex Castelnovo 22 Junij 1522
Scheda di Chiara De Cesare | Ultima modifica: 26 giugno 2022
Permalink: https://epistulae.unil.ch/projects/ariosto/letters/39