Ariosto · Lettera n. 34
- Mittente
- Ariosto, Ludovico
- Destinatario
- Alfonso I d'Este, duca di Ferrara
- Data
- 19 aprile 1522
- Luogo di partenza
- Castelnuovo di Garfagnana
- Luogo di arrivo
- Ferrara
- Note alla data
- Cappelli (Ariosto 1887) data la lettera al 25 aprile.
- Lingua
- italiano
- Incipit
- Vostra excellentia a questi dì mi ha dato commissione ch'io m'informi come sia stata fatta quella ellettione
- Explicit
- quando per un fiorino o dui, vendono a questi notaroli la lor podestaria.
- Regesto
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Ariosto informa il duca circa le modalità di elezione del Podestà di Trassilico, Tommaso Micotti. Ha sentito che si tratta di un uomo onesto, benché sua moglie sia la cognata di Pierino Magnano. La sua elezione è però stata voluta da Bastiano Coiaio, noto bandito. Ariosto non trova qualcuno che possa dargli informazioni che non siano faziose. Sa che il padre è un notaio e procuratore di Camporgiano e suggerisce di non creare ulteriori inimicizie e di lasciarlo al governo. Ariosto si mostra dubbioso circa le elezioni dei podestà in Garfagnana, scelti in base ad alleanze personali. Soluzione auspicata è quella di unire le cariche di Trassilico e Castelnuovo.
- Edizioni
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- Cappelli 1867b, 277-278
- Ariosto 1887, lettera n. 24, 41-44
- Sforza 1926
- Ariosto 1965, lettera n. 34
- Ariosto 1984b, lettera n. 34
- Bibliografia
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- Stella 1963 = Angelo Stella, Per una nuova edizione delle Lettere di L. Ariosto (con lettere e manoscritti inediti), in «Giornale Storico della Letteratura italiana», vol. 140, fasc. 432, 1963, pp. 566-601
- Cabani 2016 = Maria Cristina Cabani, «Qui vanno gli assassini in sì gran schiera» Ariosto in Garfagnana, Lucca, Maria Pacini Fazzi editore, 2016, pp. 32-36
Illustrissimo et excellentissimo Signor mio.
Vostra excellentia a questi dì mi ha dato commissione ch’io m’informi come sia stata fatta quella ellettione per gli homini di Trasilico del lor potestade: se iuridicamente e secondo il consueto, o pur altrimenti; et oltra di questo, ch’io pigli notitia de la condicione de l’huomo e ch’io la riferisca.
Vostra Excellentia dunque intenderà che soleva essere costume che, insieme con alcuni homini deputati da quella Vicaria, il Commissario faceva la ellectione, la quale appresso vostra excellentia confirmava; ma poi da quella fu lor concesso che essi, senza il commissario, potesson far la ellectione del lor potestade, che essa poi havea da confirmare, se le parea: et acciò che vostra excellentia ne sia più chiara, le mando le coppie de le lettere su le quali questi homini di Trasilico si fondano.
Circa alla condicione de l’homo, per quanto a me para e per quanto io me n’ho potuto informare, è assai tenuto homo da bene, secondo gli altri che son qui: è vero che egli e Pierino Magnano hanno per lor mogli due sorelle, et al presente habitano amendui ne la casa de la lor suocera, l’uno per sospetto e per essere più sicuro dentro da le mura in casa de la suocera, che nel borgo dove ha la propria casa: e questo è Pierino; e l’altro per essere da Camporeggiano e non havere casa qui.
Amendui entrano per una porta, ma le lor stanze, secondo ch’io intendo, hanno separate, e ciascuno mangia da sua posta.
Che costui séguite parti, non ne fa dimostratione extrinseca, ma so ben che Bastiano Coiaio, un figliolo del quale è cognato di costui e di Pierino (perché ha l’altra sorella), ha fatto la pratica per far che costui sia potestade; e che Bastiano l’habbia fatto a qualche suo disegno, più presto si può dubitare che non, perché lui non ho a modo alcuno per persona neutrale, anchora che si sforzi di farlo credere a me.
Tuttavia vostra excellentia può essere certa che, havendo da essere potestade di Trasilico homo di questo commissariato (non voglio dir di Castelnovo solo), è forza che sia notato o per bianco o per nero; e se ben non fusse in effetto (il che serìa difficillimo a trovare), pur serà sempre in sospetto ad una de le parti.
Il padre di costui è un ser Giovanni, notaio e procuratore a Camporeggiano, il quale, al tempo che Luchesi hebbono questa provincia, fu mandato da loro ad un suo castello detto Camaiore per notaio.
Ch’egli fusse in trattato mi serìa dificile a ritrovare per la verità, perché s’io ne dimanderò la parte ittaliana mi diranno che non fu vero, e che egli è un homo da bene; s’ i' dimanderò la francese, tutti mi diranno che fu vero, e mi aggiungeranno tutto il male che imaginar si potranno; ma sia il padre come si voglia, ché da quella macchia in fuore, che potria essere così falsa come vera, non ne sento dir se non bene.
Il figliolo è assai costumata persona, et essendo già stato elletto, et havendo da la ellectione in qua sempre fatto l’officio del potestade, non potria essere demesso senza suo gravissimo scorno et ignominia: e parendomi che la intentione di vostra excellentia sia più presto di gratificarsi questi homini che dar loro alcuna mala contentezza, poi che quella si è degnata in questo dimandare il mio parere, io dirò che mi parria che costui non fussi rimosso per porre in quel luogo alcun altro di questa terra, perché potria essere causa di dar principio a qualche altra nimicitia.
Suggiungerò bene che non serìa se non ben fatto, che venendo li homini di Trasilico a Ferrara, come son per venire, che vostra excellentia operassi che fussino contenti di far che’l capitano de la Ragion di Castelnovo fusse anchora suo potestade, con capitolo expresso che havesse a procedere secondo li loro statuti, perché, così facendo, l’officio del capitano si faria migliore, e vostra excellentia potria mandare qui un doctore di qualche sufficientia, che con questa aggiunta v’havria da poter star meglio: ch’ogni modo il potestade ch’essi elleghono sta sempre a Castelnovo, e se voglion ragione son sforzati a venir qui, et appresso hanno le più volte per potestade persona che sa a pena leggere; poi non è possibile ch’ellegano potestade di questo luogo che non sia partiale.
Volerne mandare a tôrre un di fuore, o che stia là con loro, l’officio non può far la spesa.
La ostinatione di volere un potestade particulare depende da dui o tre villani che governan quel commune, che ogni anno, quando per un paio di calce, quando per un fiorino o dui, vendono a questi notaroli la lor podestaria.
Ho voluto che Vostra Excellentia sia del tutto fatta accorta, al miglior giudicio de la quale mi rimetto sempre; et in sua bona gratia humiliter mi raccomando.
Ex Castronovo, 19 Aprilis MDXXII.
Scheda di Chiara De Cesare | Ultima modifica: 26 giugno 2022
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