Ariosto · Lettera n. 201
- Mittente
- Ariosto, Ludovico
- Destinatario
- Strozzi, Giovan Francesco
- Data
- 5 aprile 1532
- Luogo di partenza
- Ferrara
- Luogo di arrivo
- Padova
- Lingua
- italiano
- Incipit
- La pratica nostra per un'altra mia vi messi un poco in dubio
- Explicit
- Io v'ho scritto questa in fretta, poi vi dirò più ad agio le cagioni che l'haveano fatto un poco parere resti
- Regesto
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Ariosto teme di aver dato poca speranza a Giovan Francesco Strozzi riguardo alla questione dotale. In realtà l'amico (Guido Strozzi) ha accettato le condizioni, purché la spesa non aumenti. Guido si trova infatti in un momento di grande povertà: è disposto a cedere la proprietà a patto che Giovan Francesco Strozzi si impegni ad aiutarlo nel caso in cui la povertà di Guido diventasse ancora più grave. Nel post scriptum scrive che forse ci sarà bisogno che lo Strozzi si rechi a Ferrara per concludere l'accordo, e che un parente ha cercato di intromettersi nella questione, ma invano. Conclude la lettera con i saluti di Madonna Alessandra.
- Testimoni
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Ferrara, Biblioteca comunale Ariostea, Cl. I.E, It. 4, lettera n. 3
Originale, manoscritto autografo.Lettera firmata, firma autografa, indirizzo presente.
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Ferrara, Biblioteca comunale Ariostea, Cl. I.E, It. 4, lettera n. 3
- Edizioni
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- Barotti 1765, lettera n. 10, tomo VI, pp. 402-403
- Antonelli 1884
- Ariosto 1887, lettera n. 185, 294-295
- Sforza 1926
- Ariosto 1965
- Ariosto 1984b
- Bibliografia
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- Stella 1963 = Angelo Stella, Per una nuova edizione delle Lettere di L. Ariosto (con lettere e manoscritti inediti), in «Giornale Storico della Letteratura italiana», vol. 140, fasc. 432, 1963, pp. 566-601
- Albonico 2022 = Simone Albonico, Ariosto, in Autografi dei letterati italiani. Il Cinquecento, tomo III, a cura di Matteo Motolese, Paolo Procaccioli, Emilio Russo, Roma, Salerno editrice, 2022, pp. 3-35, p. 12
Magnifico messer Zan Francesco mio honorando
la pratica nostra per un’altra mia vi messi un poco in dubio. e perché per quello ch’io vi scrissi alhora non vi vorei haver tolto di speranza siché voi cercassi qualch’altra impresa nova, per questa vi significo che le cose andaranno bene perché l’amico ha parlato con la mogliere la quale ha rimesso a lui che faccia come gli pare.
et l’amico mi ha parlato da sé: il quale è tutto disposto a voi, pur che non si partiamo da le conditioni di che già havem ragionato. cioè che per adesso egli non habbia da sentire altra spesa perché come v’ho scritto si trova per le aque mezo ruinato. et havrà fatica a far le spese alla sua famiglia quest’anno.
Vi consegnerà le possessione che sapete pel vostro vivere con riserva che quando se affondassino di far come per altre v’ho scritto: e che voi habbiate a prestarli il modo di vestire etc., restandovene esso debitore,
Io v’ho scritto questa in fretta, poi vi dirò più adagio le cagioni che l’haveano fatto un poco parere restio
a Vostra Signoria mi raccomando.Ferrarie V Aprilis 1532.
Io forse vi scriverò fra pochi dì che vegnate in questa terra e senza mezo di frati trattaremo e concluderemo fra noi,
io v’ho da dare un aviso che quel vostro che piateza la casa come ha sentito la morte di vostro padre si ha voluto intromettere e farsi mezo in questa pratica, ma l’havemo spazzato.
Madonna Alessandra vi si raccomanda.
Scheda di Chiara De Cesare | Ultima modifica: 10 gennaio 2024
Permalink: https://epistulae.unil.ch/projects/ariosto/letters/201