Ariosto · Lettera n. 177
- Mittente
- Ariosto, Ludovico
- Destinatario
- Lucca, Anziani di
- Data
- 18 gennaio 1525
- Luogo di partenza
- Castelnuovo di Garfagnana
- Luogo di arrivo
- Lucca
- Lingua
- italiano
- Incipit
- Uno Paulino da Molazana et uno Corbino da Colomini sono ricorsi a me come,
- Explicit
- anzi mi dolerei che la iustitia non havesse suo loco
- Regesto
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Paolino da Molassana e Corbino da Calomini hanno chiesto protezione ad Ariosto in favore del figlio del primo e del fratello del secondo. Gli uomini si trovano in prigione per aver preso parte alla spartizione di carne assieme agli uomini del duca di Albany. Sono soldati di Betto Cartolaro, e Ariosto considera la loro colpa poco grave.
- Testimoni
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Lucca, Archivio di Stato di Lucca, ATL, 541, fascicolo 3, lettera n. 82, 716
Copia, manoscritto di altra mano.Manoscritto, mm 290 x 215, 1 foglio.Lettera firmata.
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Lucca, Archivio di Stato di Lucca, ATL, 541, fascicolo 3, lettera n. 82, 716
- Edizioni
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- Fondora 1862, lettera n. 80, 315
- Ariosto 1887, lettera n. 164, 271-272
- Ariosto 1965, lettera n. 177
- Ariosto 1984b, lettera n. 177
- Bibliografia
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- Stella 1963 = Angelo Stella, Per una nuova edizione delle Lettere di L. Ariosto (con lettere e manoscritti inediti), in «Giornale Storico della Letteratura italiana», vol. 140, fasc. 432, 1963, pp. 566-601
Magnifici ac potentes domini Domini mihi observandissimi,
uno Paulino da Molazana et uno Corbino da Colomini, sono ricorsi a me come per lo officio ch’io tengo loro protectore, che io preghi Vostre Signorie et li rachomandi dui, l’uno figliuolo del uno, et l’altro fratello del altro, li quali epse hanno in pregione, per essersi trovati con certi altri che andavano drieto al campo del duca di Albania a participare di certa carne, di che Vostre Signorie debbeno essere meglio informate che me
Quando il loro delicto sia piccolo, come questi me lo narrano, che non si siano trovati ad amazare le bestie ma a pigliare della carne poi che sono state morte, li rachomando a Vostre Signorie, tanto più che essendo epsi ancora soldati della compagnia di Betto Cartolaro, come questi mi dicano, l’havevano facto con più sicurtà,
Sì che essendo così, prego Vostre Signorie che per mio amore non li faccino patire per altri più di quello che merita la loro colpa, che quando fussino stati principali a fare questo o altro delicto notabile, io non sarei per pregare per loro, anzi mi dolerei, con la iustitia non havesse suo loco,
In buona gratia di Vostre Signorie sempre mi rachomando,Castelnovi 18 Ianuarij 1525
Scheda di Chiara De Cesare | Ultima modifica: 09 febbraio 2023
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