Ariosto · Lettera n. 172
- Mittente
- Ariosto, Ludovico
- Destinatario
- Lucca, Anziani di
- Data
- 31 ottobre 1524
- Luogo di partenza
- Castelnuovo di Garfagnana
- Luogo di arrivo
- Lucca
- Lingua
- italiano
- Incipit
- Già son molti giorni e mesi passati che, essendo ad instantia delli homini di Gello stato ritenuto a Lucha uno delli nostri homini delle Fabriche
- Explicit
- et il suo Commissario non si portasse molto bene. Di questo prego di nuovo Vostre Signorie
- Regesto
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Ariosto scrive che molti mesi prima un uomo delle Fabbriche era stato trattenuto a Lucca per volere degli abitanti di Gello ed era poi stato rilasciato. Sebbene la controversia sembrasse appianata, ora per lo stesso motivo un uomo del Vallico è trattenuto al Borgo. Ariosto chiede di farlo rilasciare subito, e vuole che gli Anziani parlino con gli uomini di Gello per evitare il ripetersi di contrasti del genere.
- Testimoni
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Lucca, Archivio di Stato di Lucca, ATL, 541, fascicolo 3, lettera n. 78, 711
Copia, manoscritto di altra mano.Manoscritto, mm 290 x 215, 1 foglio.Lettera firmata.
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Lucca, Archivio di Stato di Lucca, ATL, 541, fascicolo 3, lettera n. 78, 711
- Edizioni
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- Fondora 1862, lettera n. 76, 313-314
- Ariosto 1887, lettera n. 159, 265-266
- Ariosto 1965
- Ariosto 1984b
- Bibliografia
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- Stella 1963 = Angelo Stella, Per una nuova edizione delle Lettere di L. Ariosto (con lettere e manoscritti inediti), in «Giornale Storico della Letteratura italiana», vol. 140, fasc. 432, 1963, pp. 566-601
Magnifici ac potentes domini mihi observandissimi
già son molti giorni et mesi passati che essendo ad instantia delli homini di Gello stato ritenuto a Lucha uno delli nostri homini delle Fabriche il mio Illustrissimo Signore scripse a Vostre Signorie quanto per la annexa copia epse si potranno ricordare et Vostre Signorie furno contente farlo relasciare,
et parve che ponesse silentio a questa differentia, perché da quel tempo in qua, non se n’è poi sentito altro,
hor di nuovo mi referiscono li nostri homini di Valico di sotto che pur per tal causa, et per la medesima instantia uno delli suoi homini, è stato sostenuto al Borgo,
per questo mi è paruto più presto che consentire alloro voluntà che dimandavano di fare ripresaglia d’alcuno delli subditi di Vostre Signorie di ricordarli con questa mia, quanto questa cosa si’ per dispiacere allo Illustrissimo Signor mio quando la intenda, et pregare et domandare di gratia a Vostre Signorie delle quali sono deditissimo che siano contente di commettere che questo nostro, sia sùbito relassato, et commettere alli suoi homini di Gello che desistano da questa impresa, et più presto quietamente et di concordia è da tractarla con lo Illustrissimo Signor mio, che di nuovo si facci rivedere questa causa, ché per quello che già fu facto, Sua Excellentia si tiene havere riceputo torto, et il suo Commissario non si portasse molto bene,
di questo prego di nuovo Vostre Signorie, alle quali sempre mi raccomando,Castelnovi, ultima octobris 1524
Scheda di Chiara De Cesare | Ultima modifica: 26 giugno 2022
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