Ariosto · Lettera n. 15
- Mittente
- Este, Ippolito d'
- Destinatario
- Gonzaga, Gian Francesco II
- Data
- 17 settembre 1515
- Luogo di partenza
- Ferrara
- Luogo di arrivo
- Mantova
- Lingua
- italiano
- Incipit
- Essendo per far stampar un libro de Messer Ludovico Ariosto mio servitore
- Explicit
- almeno per quanto s'hanno potute extendere le forze del compositore
- Regesto
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A nome di Ippolito, Ariosto chiede di far passare a Mantova le mille risme di carta necessarie alla stampa del Furioso, senza ostacoli e senza dazi. In cambio assicura al marchese una lode all'interno del poema.
- Testimoni
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Mantova, Archivio di Stato di Mantova, Archivio Gonzaga, E. XXXI.2, Corrispondenza estera, Ferrara, b.1196
Originale, manoscritto di altra mano.Lettera firmata, firma autografa, indirizzo presente.
Note: Di mano di Ariosto, a nome del cardinale Ippolito d'Este.
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Mantova, Archivio di Stato di Mantova, Archivio Gonzaga, E. XXXI.2, Corrispondenza estera, Ferrara, b.1196
- Edizioni
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- Campori 1871, 39-40
- Bertolotti 1886, 37-38 (il primo a riconoscerne l'autografia)
- Ariosto 1887, lettera n. 207, 339-340
- Catalano 1931, 150-151
- Ariosto 1965, lettera n. 15
- Ariosto 1984b, lettera n. 15
- Bibliografia
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- Stella 1963 = Angelo Stella, Per una nuova edizione delle Lettere di L. Ariosto (con lettere e manoscritti inediti), in «Giornale Storico della Letteratura italiana», vol. 140, fasc. 432, 1963, pp. 566-601
- Nomi citati
Illustrissime et excellentissime domine, Cognate et domine mi observandissime.
essendo per far stampar un libro de messer Ludovico Ariosto mio servitore, et a questo bisognandomi mille risme de carta, mando il presente exhibitore, per condurne hora una parte da Salò; e fatto c'habbia questa condutta per rimandarlo, o lui, o altri, tanto ch'io n'habbia tutta questa summa,
prego Vostra Excellentia che per mio amore sia contenta de commettere a'suoi officiali che sia lasciato passare senza pagamento alcuno de dacio o altro impedimento de volta in volta che mostrarà la patente che gli ho fatto e gli farò per questo effetto finché m'habbia condutta la quantità dele mille risme che per quest'opera mi son de bisogno.
et Vostra Excellentia lo deve far volontera perché essa anchora n'haverà la sua parte del piacere et legendola vi trovarà esser nominata con qualche laude in più d'un loco, et se ben forse non così altamente che se arrivi alli meriti de vostra excellentia, almeno per quanto s'hanno potute extendere le forze del compositore.
Quae bene valeat, et a cui sempre mi riacomando.
Ferrarie XVIII Septembris MDXV.
Scheda di Chiara De Cesare | Ultima modifica: 26 giugno 2022
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