Ariosto · Lettera n. 149

Magnifici ac potentes domini mihi observandissimi

anchora ch’io creda che Vostre Signorie siano informate, come successe del prigione, che a loro instantia, io feci prehendere alle Fabriche, perché io ne diedi subito aviso al Vicario di Galicano, pure per più securezza mi pare mio debito, di avisare quelle, come havendolo io facto porre nel fondo della torre epso con una sua cintola, che a pena era dui braccia di lunghezza, ligandosene una parte al collo et l’altra a uno piede si strangolò cosa che pareva impossibile a sequire.

Io haveva scripto al dicto Vicario che mandasse persona, a chi io lo consegnassi morto poi che io non lo haveva potuto consegnare vivo, ma poi, non comparendo alcuno, et non essendo cosa da potere conservare io lo feci sepellire fuor, nella gierra del fiume, questo serà per aviso a Vostre Signorie

alle quali mi rachomando et al lor comandamento sempre mi offero paratissimo.
Castelnovi, 9 aprilis 1524.

Scheda di Chiara De Cesare | Ultima modifica: 26 giugno 2022
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