Ariosto · Lettera n. 143
- Mittente
- Ariosto, Ludovico
- Destinatario
- Alfonso I d'Este, duca di Ferrara
- Data
- [5 marzo 1524]
- Luogo di partenza
- Castelnuovo di Garfagnana
- Luogo di arrivo
- Ferrara
- Note alla data
- Cappelli (Ariosto 1962) datava la lettera a luglio. Sforza (1926, p. 259n) la retrodata al 5 marzo.
- Lingua
- italiano
- Incipit
- Gli homini di Cicerana hor hora m’hanno <riferito> che Donatello con parecchi banditi è in quella terra
- Explicit
- E forse se investigherò meglio la cosa scoprirò che qualche altro bandito doveva essere
- Regesto
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Ariosto è a conoscenza delle cattive azioni di Donatello e degli altri banditi a Ceserana: se gli abitanti del Sillico li avessero cacciati, quelli non avrebbero avuto il coraggio di rimanere a Ceserana. I balestrieri erano andati un giorno a Pieve, città lontana un miglio, in chiesa. Lì avevano subito minacce da parte della fazione del Moro. Ariosto e il capitano si erano dunque recati in città per aiutarli. Sulla strada, però, Ariosto aveva avuto notizia della fuga dei suoi balestrieri, grazie all'aiuto di un prete. Non può dare notizie più certe, perché il capo dei balestrieri non è ancora tornato, ma ha il sospetto della presenza di altri banditi.
- Testimoni
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Modena, Archivio di Stato di Modena, Archivio segreto estense, Archivio per materie, Letterati, 3, Ariosto, Ludovico, lettera n. 54, ins. 57, c. 86
Originale, manoscritto autografo.Fogli sciolti, un foglio.Lettera firmata, firma autografa, indirizzo presente.
Note: Testimone fortemente danneggiato dal fuoco
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Modena, Archivio di Stato di Modena, Archivio segreto estense, Archivio per materie, Letterati, 3, Ariosto, Ludovico, lettera n. 54, ins. 57, c. 86
- Edizioni
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- Ariosto 1862, lettera n. 42
- Ariosto 1887, lettera n. 145, 240-241
- Ariosto 1965
- Ariosto 1984b
- Bibliografia
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- Stella 1963 = Angelo Stella, Per una nuova edizione delle Lettere di L. Ariosto (con lettere e manoscritti inediti), in «Giornale Storico della Letteratura italiana», vol. 140, fasc. 432, 1963, pp. 566-601
Ludovico Ariosto a duca di Ferrara Alfonso I d'Este, [5 marzo 1524]
<Illustrissimo et e>xcellentissimo Signor mio
[1] gli homini di Cicerana hor hora m’hanno <riferito> che Donatello con parecchi banditi è in quella terra, et h<eri usò> certa violentia a un poverhomo, che messero taglia <ad esso p>overhomo e non la potendo pagare lo battero:
[2] se que<lli dal> Silico che voriano la gratia da Vostra Signoria facessero quello che g<ià> s’hanno proferto, di cacciar li altri banditi, questi ribaldi non s’ardiriano di stare in Cicerana.
[3] Appresso, li balestrieri hoggi erano iti così a solazzo a piedi <alla> Pieve che qui a un miglio è lontana et volendo andare <alla c>anonica, fu loro asserato l’uscio incontro da questi fra<telli del> Moro dal Silico banditi, et facendo punta li balestrie<ri per> entrare dentro, si affacciò un di loro et disse alli ba<lestrieri che> se non si levavano li taglieriano a pezzi.
[4] Il Capitano mandò sùbito ad avisare, io m’ero mosso con questi di Castel<novo> per andarlo a soccorrere et quando son stato fuor del b<orgo> mi è vennuto un balestriero all’incontro che mi ha detto <che il> prete per un uscio di drieto li ha fatto fuggire.
[5] Io <son> tornato indrieto, et ho scritto questa perché ho un messo <che> hor hora parte, né posso sapere questa cosa bene perché <il> Capitano de’ balestrieri non è tornato anchora: questa <serva> solo per avisare vostra Signoria che questi dal Silico si dovrebbo<no ac>contentare di essere lasciati stare a Cicerana et al Silico senza volere ogni giorno venire su le porte <qui di> Castelnovo.
[6] Et forse se investigherò meglio la cosa, <scoprirò> che qualche altro bandito doveva essere.
Castelnovi, 5 Martij 1524
Scheda di Chiara De Cesare | Ultima modifica: 23 giugno 2022
Permalink: https://epistulae.unil.ch/projects/ariosto/letters/143