Ariosto · Lettera n. 141
- Mittente
- Ariosto, Ludovico
- Destinatario
- Lucca, Anziani di
- Data
- 18 febbraio 1524
- Luogo di partenza
- Castelnuovo di Garfagnana
- Luogo di arrivo
- Lucca
- Lingua
- italiano
- Incipit
- Uno subdito di Vostre Signorie, portando certe castagne da Castiglione
- Explicit
- le quali appresso prego che siano contente di fare restituire il suo sale a questo da Massa
- Regesto
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A un suddito lucchese sono state sottratte alcune castagne e il bestiame da un uomo di Massa. Ariosto ha interrogato il colpevole, che ha detto di aver agito in tal modo a causa di un'azione analoga nei propri confronti. Ariosto ha imposto all'uomo di restituire quanto tolto, pur consapevole della reciprocità dell’ingiustizia, ma si augura che gli Anziani di Lucca possano impedire il ripetersi dei furti a danno dei sudditi garfagnini, e intercedere per la restituzione del sale all’uomo di Massa.
- Testimoni
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Lucca, Archivio di Stato di Lucca, ATL, 541, fascicolo 3, lettera n. 62, 665-666
Copia, manoscritto di altra mano.Manoscritto, mm 290 x 215, 1 foglio.Lettera firmata.
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Lucca, Archivio di Stato di Lucca, ATL, 541, fascicolo 3, lettera n. 62, 665-666
- Edizioni
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- Fondora 1862, lettera n. 59, 306-307
- Ariosto 1887, lettera n. 129, 216-217
- Ariosto 1965
- Ariosto 1984b
- Bibliografia
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- Stella 1963 = Angelo Stella, Per una nuova edizione delle Lettere di L. Ariosto (con lettere e manoscritti inediti), in «Giornale Storico della Letteratura italiana», vol. 140, fasc. 432, 1963, pp. 566-601
- Nomi citati
Magnifici ac potentes domini mihi observandissimi,
uno subdito di Vostre Signorie, portando certe castagne da Castiglione, quando fu su quel di Massa di questa ducale provincia li furon tolte, insieme con le bestie su che le portava da uno di Massa, et dolendosene a me, et havendo io facto chiamare questo da Massa et interrogatolo perché havesse usata questa violentia, mi disse perché il simile era stato facto a lui a Lucha di certe some di sale che portava da Pisa,
io, senza volere admettere alcuna sua ragione, feci che subito restituì, le some et le bestie al subdito di Vostre Signorie et ancho lo haverei castigato, se non che molti homini di questa provincia, insieme con lui si lamentavano, che dalli datieri di Lucha, erano questi ducali subditi molto male tractati, et nel sale et ne l’altre mercantie che li passaggi erano loro prohibiti, et ancho il pagamento delle gabelle accresciuto più del dovere, et che da Vostre Signorie non potevano havere ragione, et era forsa che molti facesseno come havea facto questo da Massa di rivalersi dove potevano, et che già per questo erano ricorsi allo Illustrissimo Signor Duca nostro, et che havevano portata una lettera directiva a Vostre Signorie
Io li confortai dunque, poi che havevano questa lettera che la mandassino per homo a posta, et che intendessino il parere di Vostre Signorie ché credevo che tal violentie di che epsi si lamentano non erano di loro voluntà, et ero certo che quelle non erano per comportare alcuna iniustitia et così il messo si manda con lettere ducale con speransa di obtenere da Vostre Signorie ugni cosa licita et honesta le quali appresso prego, che siano contente di fare restituire il suo sale a questo da Massa,
in buona gratia delle quali mi rachomando.Castelnovi 18 fevraio 1524.
Scheda di Chiara De Cesare | Ultima modifica: 26 giugno 2022
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