Ariosto · Lettera n. 121
- Mittente
- Ariosto, Ludovico
- Destinatario
- Lucca, Anziani di
- Data
- 19 ottobre 1523
- Luogo di partenza
- Castelnuovo di Garfagnana
- Luogo di arrivo
- Lucca
- Lingua
- italiano
- Incipit
- L'havere io scripto più volte a Vostre Signorie e da quelle hauto risposta
- Explicit
- e cauteggiare in modo Vostre Signorie che saranno sicure che grano non ne resterà nel suo domini
- Regesto
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Ariosto chiede di rendere più agevole il trasporto di sale. Acconcio è disposto a pagare una multa qualora venga dimostrato colpevole di frode, o qualora il sale rimanga a Lucca. Nel post scriptum chiede che la soluzione sia definitiva.
- Testimoni
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Lucca, Archivio di Stato di Lucca, ATL, 541, fascicolo 3, lettera n. 51, 639
Copia, manoscritto di altra mano.Manoscritto, mm 290 x 215, 1 foglio.Lettera firmata.
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Lucca, Archivio di Stato di Lucca, ATL, 541, fascicolo 3, lettera n. 51, 639
- Edizioni
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- Fondora 1862, lettera n. 50, 48
- Ariosto 1887, lettera n. 110, 191-192
- Ariosto 1965
- Ariosto 1984b
- Bibliografia
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- Stella 1963 = Angelo Stella, Per una nuova edizione delle Lettere di L. Ariosto (con lettere e manoscritti inediti), in «Giornale Storico della Letteratura italiana», vol. 140, fasc. 432, 1963, pp. 566-601
Ludovico Ariosto a Anziani di Lucca, 19 ottobre 1523
Magnifici ac potentes domini mihi observandissimi,
[1] l’havere io scripto più volte a Vostre Signorie et da quelle hauto risposta, et l’essere rimaso in buona e ferma conclusione e stabilimento di quanto s’habbia a sequire, hora mi fa stare suspeso, dunde proceda che di nuovo siano impediti li passaggi de’ sali ad Acconcio officiale sopra questi per il mio Illustrissimo Signore e che li sia bisogno mandare di nuovo a querelarsi a Vostre Signorie et a me di scrivere in suo favore.
[2] Sia processo dunde si voglia, prego quelle che siano contente di commettere alli suoi doganieri di modo che ugni giorno, non ci impediscano li sali, et non diano questo incommodo a questi ducali subditi, che quando sia suspitione che Acconcio sia per lasciare parte di questi sali, nel dominio di Vostre Signorie et usare alcuna fraude a danno delle intrate di quelle, epso si offerisce di dare pagatore di 500 et mille ducati costì in Lucha e cauteggiare in modo Vostre Signorie che saranno sicure che grano non ne resterà nel suo dominio,
in buona gratia delle quali mi rachomando.
Castelnovi 19 octobris 1523.
[3] Acconcio scrive e mandasi homo a posta per parlare più diffusamente circa questa materia, prego Vostra Signoria che lo expedischino bene e di modo che sempre non si habbi a ritornare da capo, et che per questo non si dia molestia allo Illustrissimo Signore mio.
Scheda di Chiara De Cesare | Ultima modifica: 27 luglio 2022
Permalink: https://epistulae.unil.ch/projects/ariosto/letters/121