Ariosto · Lettera n. 12
- Mittente
- Ariosto, Ludovico
- Destinatario
- Gonzaga, Gian Francesco II
- Data
- 14 luglio 1512
- Luogo di partenza
- Ferrara
- Luogo di arrivo
- Mantova
- Lingua
- italiano
- Incipit
- Prima per il Molina e poi per Ierondeo me è stato fatto intendere
- Explicit
- quelli quinterni che mi parranno star manco male e scritti che siano li mandarò a Vostra Signoria Illustrissima
- Regesto
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Ariosto è venuto a conoscenza del desiderio del marchese di leggere alcuni brani del Furioso. Seppure onorato, non può inviare le carte, perché non ancora limate né pronte, e talmente chiosate e corrette da poter essere lette solo dall'autore. Isabella d'Este può confermarlo, poiché ha ascoltato alcuni passi durante un soggiorno a Ferrara. Ariosto promette di esaudire la volontà del marchese appena possibile, dopo aver fatto trascrivere dall'inizio le stanze del poema.
- Testimoni
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Mantova, Archivio di Stato di Mantova, Archivio Gonzaga, Autografi, b.8, lettera n. 1, c. 450
Originale, manoscritto autografo.Missiva raccolta in filza, 1 foglio.Lettera firmata, firma autografa, indirizzo presente.
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Mantova, Archivio di Stato di Mantova, Archivio Gonzaga, Autografi, b.8, lettera n. 1, c. 450
- Edizioni
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- D'arco 1845, 317
- Mortara 1852
- Braghirolli 1856, 15-19
- Ariosto 1887, lettera n. 10, 22
- Sforza 1926
- Ariosto 1957b, lettera n. 3
- Ariosto 1965, lettera n. 12
- Ariosto 1984b, lettera n. 12
- Bibliografia
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- Stella 1963 = Angelo Stella, Per una nuova edizione delle Lettere di L. Ariosto (con lettere e manoscritti inediti), in «Giornale Storico della Letteratura italiana», vol. 140, fasc. 432, 1963, pp. 566-601, 571
- Albonico 2022 = Simone Albonico, Ariosto, in Autografi dei letterati italiani. Il Cinquecento, tomo III, a cura di Matteo Motolese, Paolo Procaccioli, Emilio Russo, Roma, Salerno editrice, 2022, pp. 3-35
Illustrissimo et excellentissimo Signor mio.
prima per il Molina e poi per Ierondeo me è stato fatto intendere che vostra excellentia haveria piacere de vedere un mio libro al quale già molti dì (continuando la inventione del conte Matheo Maria Boiardo) io dedi principio.
Io bono e deditissimo servitore de Vostra Signoria alla prima richiesta le haverei satisfatto et hauto de gratia che quella si fusse degnata legere le cose mie, s'el libro fusse stato in termine da poterlo mandare in man sua;
ma oltra ch'el libro non sia limato né fornito anchora, come quello che è grande et ha bisogno de grande opera, è anchora scritto per modo, con infinite chiose e liture et trasportato di qua e de là che fôra impossibile che altro che io lo legessi, et de questo la Illustrissima Signora Marchesana sua consorte me ne po far fede alla quale (quando fu a questi giorni) a Ferrara io ne lessi un poco.
Ma pur dispostissimo alli servitij de Vostra Excellentia cercarò el più presto che mi serà possibile de far che ne veda almeno parte, et ne farò transcrivere cominciando al principio quelli quinterni che mi pareranno star manco male, et scritti che siano li mandarò a Vostra Signoria Illustrissima,
alla quale humilmente mi Racomando.
Ferrarie 14 Iulij MDXJ
Scheda di Chiara De Cesare | Ultima modifica: 26 giugno 2022
Permalink: https://epistulae.unil.ch/projects/ariosto/letters/12