Ariosto · Lettera n. 110
- Mittente
- Ariosto, Ludovico
- Destinatario
- Alfonso I d'Este, duca di Ferrara
- Data
- 31 agosto 1523
- Luogo di partenza
- Castelnuovo di Garfagnana
- Luogo di arrivo
- Ferrara
- Lingua
- italiano
- Incipit
- Mando la copia de l’instrumento per vigore del quale ho posto Pier Madalena in prigione
- Explicit
- ognuno è di malavoglia, e dicono mal di me, ma più di Vostra Signoria
- Regesto
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Ariosto chiede se la pena che ha dato a Pier Maddalena sembri adeguata ad Alfonso e dà notizia di altri banditi e dei loro crimini. Ariosto per ora si limita alle promesse di punire i banditi, ma teme che un giorno queste non saranno più sufficienti, e ciò lo costringerà a scappare la notte per tornare a Ferrara. Informa, infine, Alfonso, di una nuova aggressione.
- Testimoni
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Modena, Archivio di Stato di Modena, Archivio segreto estense, Archivio per materie, Letterati, 3, Ariosto, Ludovico, lettera n. 35, ins. 36, c. 52
Originale, manoscritto autografo.Fogli sciolti, un foglio.Lettera firmata, firma autografa, indirizzo presente, segni di piegatura, segno di sigillo.
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Modena, Archivio di Stato di Modena, Archivio segreto estense, Archivio per materie, Letterati, 3, Ariosto, Ludovico, lettera n. 35, ins. 36, c. 52
- Edizioni
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- Ariosto 1862, lettera n. 25, 72-73
- Ariosto 1887, lettera n. 99, 182-183
- Ariosto 1965
- Ariosto 1984b
- Bibliografia
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- Stella 1963 = Angelo Stella, Per una nuova edizione delle Lettere di L. Ariosto (con lettere e manoscritti inediti), in «Giornale Storico della Letteratura italiana», vol. 140, fasc. 432, 1963, pp. 566-601
Illustrissimo et excellentissimo Signor mio
mando la copia de l’instrumento per vigore del quale ho posto Pier Madalena in prigione vostra excellentia farà iudicare se per quello è ubligato o non a tal pagheria: et m’aviserà s’io lo debbio tenere in distretto o se pur dando sicurtà come costoro che mi pregano per lui m’instano, lo debbio lasciar per rocca.
Un Baptistino Magnano bandito di qui per assassino è passato con alcuni compagni et fra gli altri con Bernardello da Ponteccio, et altri circa 18, e nel passare hanno fatto dui prigioni: l’uno è figliolo d’un detto il Vergaia da Corfino et gli hanno posto taglia trenta ducati et havuta la sicurtà da uno da Corfino che fra tre dì pagherà, l’hanno lasciato, de l’altro non mi ricordo hora il nome né la quantità de la taglia,
il padre di questo a chi è stato posto taglia et colui che gli ha fatto la sicurtà, son ricorsi a me che non voriano pagare et tuttavia aspettano che le case gli sieno saccheggiate,
io non gli ho saputo dare altro che parole: et che io aspetto da vostra excellentia buona provisione a rasettare il paese: quando io non havrò più che dire et che havrò totalmente perduto il credito, me ne fuggirò di notte e me ne venirò a Ferrara.
Mentre io scrivo mi è venuto nuova che tra Sillicano e Gragnanella è stato mort>o et assassinato un altro: ognuno è di malavoglia, et dicono mal di me, ma più di Vostra Signoria:
in buona gratia dela quale mi raccomando.Castelnovi ultimo Augusti MDXXIII.
Scheda di Chiara De Cesare | Ultima modifica: 24 luglio 2022
Permalink: https://epistulae.unil.ch/projects/ariosto/letters/110