Ariosto · Lettera n. 105
- Mittente
- Ariosto, Ludovico
- Destinatario
- Otto di Pratica
- Data
- 23 luglio 1523
- Luogo di partenza
- Castelnuovo di Garfagnana
- Luogo di arrivo
- Firenze
- Lingua
- italiano
- Incipit
- Molte volte mi son doluto agli capitani di Barga de li latrocinij
- Explicit
- acciò che in effetto cognoschiamo essere vero che lor dispiaccia tali portamenti
- Regesto
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Ariosto si è spesso lamentato con i capitani di Barga dei banditi, ma senza sortire alcun effetto. Ariosto ha emanato una grida con la quale proibisce alla popolazione garfagnina di girare armata a Firenze, ma Firenze non ha fatto lo stesso e i delitti in Garfafgnana sono sempre più numerosi. Nella città di Ceserana, in particolare, si è verificato un furto di cibo, di cui nessuno ad eccezione di Ariosto sembra aver tenuto conto.
- Testimoni
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Firenze, Archivio di Stato di Firenze, Otto di Pratica, Responsive, lettera n. 2, Filza 23, c. 120
Originale, manoscritto autografo.Missiva raccolta in filza.Lettera firmata, firma autografa, indirizzo presente.
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Firenze, Archivio di Stato di Firenze, Otto di Pratica, Responsive, lettera n. 2, Filza 23, c. 120
- Edizioni
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- Milanesi 1863, lettera n. 8, 332-333
- Ariosto 1887, lettera n. 94, 172-174
- Sforza 1926
- Ariosto 1965
- Ariosto 1984b
- Bibliografia
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- Stella 1963 = Angelo Stella, Per una nuova edizione delle Lettere di L. Ariosto (con lettere e manoscritti inediti), in «Giornale Storico della Letteratura italiana», vol. 140, fasc. 432, 1963, pp. 566-601
- Albonico 2022 = Simone Albonico, Ariosto, in Autografi dei letterati italiani. Il Cinquecento, tomo III, a cura di Matteo Motolese, Paolo Procaccioli, Emilio Russo, Roma, Salerno editrice, 2022, pp. 3-35, p. 14
Magnifici et excelsi domini domini mihi observandissimi,
molte volte mi son doluto agli Capitani di Barga deli latrocinii et assassinamenti et altre violentie che alcuni tristi da Barga et Sommacologna tuttavia fanno in questa ducale provincia di Grafagnana né mai ho veduto effetto per il quale questi ribaldi si ritraggano dale lor mal opere, che sempre in buona quantità armata manu hor in compagnia deli nostri banditi hora da per sé, non sieno in questo paese, hora assassinando, hora mettendo taglie, et sempre hor in questa villa hor in quell’altra volendo vivere a discretione
io da parte de l’Illustrissimo mio Signore già molti dì sono ho fatto per publica grida prohibitione che nessuno deli nostri vada in armata né in compagnia di alcuno sul tenitorio di Vostra Signoria sia per qual cagion si voglia, ma non mi par che, dal canto de li officiali di Vostre Signorie mi sia stato renduto il cambio, imperhò che io non sento mai altro se non che hor uno hor un altro è stato assassinato et sempre vi si truovano genti hor da Barga hor da Sommacologna in compagnia, li quali delitti riferire ad uno ad uno saria troppo lungo maxime havendone io più volte et secondo che sono accaduti fatto intendere al Capitano di Barga,
di nuovo ho da riferire a vostre Signorie che un Togno di Nanni del Calzolaro da Somacologna et un Francesco detto Francio figliuolo di Biagio di Gigrò: Stephano di Barzante di Stephano con altri cinque compagni sono iti su quel d’una terra di questa provincia detta Cicerana, et hanno spezzando et rompendo casse e sforzando il mandriano, saccheggiato una quantità di cacio, il quale era di uno Nardino da Cicerana, mi è parso, anchora che questa cosa non importi quanto molt’altre che ogni dì si sentono, di farne a Vostre Signorie querela, et pregarle che si degnino pigliarci qualche provisione, acciò che in effetto cognoschiamo essere vero che lor dispiaccia tali portamenti:
in buona gratia dele quali mi raccomando.Castelnovi 23 Iulij 1523.
Scheda di Chiara De Cesare | Ultima modifica: 29 giugno 2022
Permalink: https://epistulae.unil.ch/projects/ariosto/letters/105