Fortini · Lettera n. 805
- Mittente
- Fortini, Franco
- Destinatario
- Giudici, Giovanni
- Data
- 1974
- Luogo di partenza
- [Milano]
- Luogo di arrivo
- [Milano]
- Lingua
- italiano
- Incipit
- IL NIDO
- Regesto
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Testo della poesia Il nido, con dedica.
- Note
Cfr. Fortini-Giudici 2019, p. 136: «Si tratta delle bozze per la sequenza di tre poesie (ognuna di due strofe quintine) F. FORTINI, Il nido, in Paesaggio con serpente: versi 1973-1983, Torino, Einaudi, 1984, ora in Tutte le poesie, cit., pp. 469-73. La prima poesia della sequenza deriva dalle due prime due strofe del presente testo dattiloscritto (con varianti al v. 1, v. 3, vv. 6-7, v. 9); la seconda accoglie la presente terza strofa (con una sola variante al v. 5), alla quale se ne aggiunge una nuova; la terza accoglie il v. 20 del presente testo nella prima strofa, mentre la seconda strofa ricalca fedelmente la quinta e ultima del presente testo».
- Testimoni
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Milano, Centro Archivi della Parola, dell'Immagine e della Comunicazione Editoriale, Giovanni Giudici, Serie «Corrispondenza», fascicolo «FORTINI FRANCO»
Originale, dattiloscritto e manoscritto.Fogli sciolti, mm 295 x 210, 1.Lettera firmata, firma autografa, segni di piegatura.
Note: Dedica aut. a penna rossa.
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Milano, Centro Archivi della Parola, dell'Immagine e della Comunicazione Editoriale, Giovanni Giudici, Serie «Corrispondenza», fascicolo «FORTINI FRANCO»
- Edizioni
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- Fortini, Giudici 2019, lettera n. 38, 136
Con i saluti del tuo
Franco Fortini
IL NIDO
Ogni primavera nel cavo delle persiane
certi uccelli di becco ostile giallo
miseri nervosi fanno di stecchi un nido
Quando è notte molto alta e non dormo
so che stanno dietro il muro i loro nati.
Leggo che le teste dei nobili uccisi a Praga
le fasciavano di raso a fregi di orsi e di aquile.
Da teatri profondi i valorosi umani
cantano. Fini squilli dividono la notte.
>Voci chiamano altere miserere< Altere voci alzano miserere
Dentro il nido ignoranti esserini
alla frenesia della madre tremeranno.
Griderà la fame e tutto insegnerà la madre.
Nell'aria inorridita voleranno
senza sapere nulla di più mai.
Mi hanno insegnato che non si separano
fame dei corpi e memoria degli spiriti
ma c'è un punto della notte che è difficile
subire il vero, accettare il riposo.
Vicini, miei vicini, dormite nel vostro sangue.
Il destino che può essere compreso
a poco a poco si fa chiaro nella stanza.
Aspettando che quei piccoli si sveglino
una forma fanciulla della coscienza guarda
il corpo tutto chiuso nel riposo.
1974
Scheda di Elena Arnone | Ultima modifica: 14 maggio 2020
Permalink: https://epistulae.unil.ch/projects/fortini/letters/805