Fortini · Lettera n. 1095
- Mittente
- Fortini, Franco
- Destinatario
- Giudici, Giovanni
- Data
- 3 novembre 1993
- Luogo di partenza
- Milano
- Luogo di arrivo
- La Serra
- Lingua
- italiano
- Incipit
- Caro Giovanni, | non sto a dirti quanto piacere mi abbia fatto la tua lettera.
- Explicit
- Mi scuso della brevità ma ho ancora difficoltà a scrivere a lungo. E sono costretto a dettare. | Ti abbraccia il tuo | Franco [Fortini]
- Regesto
-
A Fortini ha fatto molto piacere la lettera di Giudici [16 ottobre 1993, AFF]. Dopo mesi molto difficili non si è ancora ripreso e non prevede un futuro sereno. Gli ha fatto ancora più piacere leggere il suo ultimo libro, molto bello, che (soprattutto per la parte relativa alla "casa nuova") lo ha indotto a riprendere il primo volume Garzanti delle sue poesie. Ha dato grande gioia a Fortini l'impressione di avere composto lui stesso il finale della poesia dove parla di sua moglie, al fine di rappresentare Giudici, anche criticamente. Difficile immaginare un elogio più profondo e sincero. Fortini ha difficoltà a scrivere ed è costretto a dettare.
- Testimoni
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Milano, Centro Archivi della Parola, dell'Immagine e della Comunicazione Editoriale, Giovanni Giudici, Serie «Corrispondenza», fascicolo «FORTINI FRANCO»
Originale, stampato.Fogli sciolti, mm 297 x 210, 1.Lettera firmata, firma autografa, indirizzo presente, indirizzo su busta, segni di piegatura, correzioni.
Note: Busta intestata «Fortini | v. Legnano, 28 | 20121 Milano».
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Siena, Centro Studi Franco Fortini, Franco Fortini, Corrispondenza, scatola XXVII, cartella 2, Franco Fortini a Giovanni Giudici
Copia, stampato.Fogli sciolti, 1.
Note: Assenza di interventi aut.
Sotto il testo della lettera, data «5 maggio 1995» cass. a penna.
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Milano, Centro Archivi della Parola, dell'Immagine e della Comunicazione Editoriale, Giovanni Giudici, Serie «Corrispondenza», fascicolo «FORTINI FRANCO»
- Edizioni
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- Fortini, Giudici 2019, lettera n. 65, 167-168
Caro Giovanni,
non sto a dirti quanto piacere mi abbia fatto la tua lettera. Ho passato alcuni mesi davvero molto brutti. Non sono ancora del tutto rimesso e il futuro non è sereno.
Ma ancora più piacere mi ha fatto il tuo libro ultimo che ho letto e che mi ha indotto a riprendere il primo volume Garzanti delle tue poesie. La mia impressione è che questo tuo libro sia molto bello. Mi ha commosso tutta la parte che riguarda "la casa nuova", che sembra recuperare alcuni motivi tra i tuoi primi.
Quando ho letto il finale di quella tua poesia dove parli di tua moglie, mi è accaduto un fatto non strano ma molto significativo. Al momento di passare dal sonno alla veglia ho avuto l'impressione di avere scritto io quei versi al fine di rappresentare (anche criticamente) Giovanni Giudici. Questo mi dava gioia grandissima. Ma appena un poco più sveglio mi rendevo conto, con sofferenza invidiosa, che quei versi non li avevo scritti io ma Giovanni Giudici medesimo.
[Mi sarebbe difficile immaginare un elogio più profondo e più sincero]
Mi scuso della brevità ma ho ancora difficoltà a scrivere a lungo. E sono costretto a dettare.
Ti abbraccia il tuo
Scheda di Elena Arnone | Ultima modifica: 22 settembre 2019
Permalink: https://epistulae.unil.ch/projects/fortini/letters/1095