Bembo · Lettera n. 2385

Compare Mag.co. Ho veduto con sommo piacer mio i tre sonetti del mio Monsig.r Della Casa, i quali sono molto belli e molto leggiadri. Essi m'hanno acceso desiderio d'esser a Roma per poter con S.S. ragionar alle volte di quelli studi che tanto mi solean piacere, di maniera che io penso al ritorno di Monsig.r R.mo Farnese trovarmici. Pregate S.S. a farne degli altri, poiché gli fa così gentili et ben tessuti et pieni di care inventioni. Quanto al correggerli, essi non ne hanno bisogno. Pure a me non ispiacerebbe che dove si dice "Rixe nove", si dicesse "Cure nove"; et dove si dice "Mansueto odio spero", si dicesse "Odio cortese attendo"; et che "Come è più tranquillo" che "Quanto è più tranquillo". Et in quell'altro dove si dice "Sì caro il laccio", percioché laccio è detto un'altra volta più sopra, si potrebbe peravventura dire "Et la rete più cara". Ho voluto dir questo poco e di poca o più tosto di nulla sustanza, accioche S.S. vegga che io gli ho letti diligentemente. Salutate S.S. senza fine da mia parte et insieme il Mag.co et cortese suo cognato M. Luigi. State sano.