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Originale, documento originale
Lettera firmata, firma autografa, indirizzo presente, segni di piegatura
Indirizzo del mittente: «Uff. Pubblicità OLIVETTI | Ivrea». In alto, nota a matita di Pavese: «impegni di questo genere non li tocco nemmeno. [...]. P.» Sul mg accanto al punto quarto («Dì per favore ... il nuovo Gramsci e il Treveljan»), «sì» ms.
Dattiloscritto
Gregoriano
Fortini si compiace del successo di Agonìa di Natale presso la critica ufficiale (Emilio Cecchi sull'«Europeo»); ma «Applausi a destra, [...], brutto segno». Il successo di critica l'ha rincuorato di fronte ai giudizi «un po' sufficienti» di amici prossimi. Ha in cantiere un romanzo che dovrebbe «far bum»; un volume di saggi letterari con scritti del «Politecnico» più un saggio che sta scrivendo; una plaquette di versi. A fine settembre (invece di fine agosto, come da contratto) lui e la moglie termineranno la traduzione di Döblin, Bürger und Soldaten con il titolo Addio al Reno 1918 [cfr. Fortini a Giulio Einaudi, 8 ottobre 1948, #392]. Fortini sta traducendo i cinque poeti francesi che, con quelli tradotti da Risi, formeranno la progettata antologia [cfr. Fortini a Giulio Einaudi, #387]. Domanda quanto gli daranno per un lavoro «di difficoltà grandissima e di lenta fatica» come questo, che lo obbliga a un viaggio a Parigi in ottobre. Propone la moglie come curatrice di un'antologia di canti partigiani della seconda guerra mondiale, da presentare con testi originali, traduzioni e musiche: iniziativa bellissima e in linea con l'Einaudi. Parlerà della nuova presentazione rilegata dei "Coralli", e chiede in lettura il nuovo Gramsci e Trevelyan.
Questa lettera fa parte del progetto di Epistulae: Franco Fortini. Corrispondenza editoriale e altri carteggi.
Caro Einaudi, | spero sarai stato contento vedendo come la critica ufficiale (Cecchi sull”Europeo”, ad esempio) s'è accorta dell'”Agonìa”. […] Ti prego di salutarmi tutti, di averti molti auguri e di rispondermi. Tuo affezionato | Franco Fortini