Lettera n. 11
Originale, documento originale
Lettera firmata, firma autografa, indirizzo presente, indirizzo su busta, correzioni
Il testo è su verso di una cartolina che presenta, su recto, un avviso stampato: «Dal primo giugno del 1975 il numero di telefono di Ruth e Franco Lattes Fortini (via Legnano 28, 20121 Milano) è questo: 659.58.93. Per cortesia, se ne voglia prendere nota». Ai lati, sonetto aut.:«Per rime il verso, Andrea mio caro, stenta | che tu, fabbro migliore, affochi e affili. | Sono memorie d'anni meno vili | a farlo così lento; o età più attenta. || Ma dei veloci amari nuovi stili | che a noi direbbe l'antico Noventa? | Poesia senz'onore non s'inventa. | E ci trovava i suoi canti sottili || “Per l'arte non vi fate amanti e servi | di negazioni che ignude a chiunque | si danno, e senz'amore, su pei libri. || Spiace a Francesco e a Giacomo sapervi | tutti ai sofismi d'ombra inchini e dunque | ciechi se il tempo una sua luce vibri», datato 27 agosto 1975 (con qualche differenza, in Saggi ed epigrammi, titolo: Per aiuto contro i sofisti, anno: 1977).
Stampato e manoscritto
Gregoriano
Gli Editori Riuniti non hanno mandato a Fortini il libro di Guarnieri, quando un'editoria di partito dovrebbe rivolgersi innanzitutto ai non iscritti al partito. A Fortini spiace non essere andato a Pietrasanta, ma la sola virtù che ormai si concede è l'intolleranza per gli intolleranti. Agosti ha definito ogni obiezione a quello che Fortini, criticandolo, chiama un suo «numero derridiano» a un convegno come frutto di ignoranza o senilità. Ma i vecchi come Fortini devono fare i vecchi, essere incomprensivi e sordi. I maestri di Fortini non sono quelli degli altri; ognuno confessi i propri.
Questa lettera fa parte del progetto di Epistulae: Franco Fortini. Corrispondenza editoriale e altri carteggi.
Caro Guarnieri, guarda che il tuo libro non è mai arrivato a Milano, lo so oggi con certezza. […] Ognuno onori i suoi: i miei maestri non sono quelli, sono altri. Ognuno confessi i suoi. | Ti abbraccia il tuo | Franco Fortini