Originale, documento originale
Lettera firmata, firma autografa, segni di piegatura
Carta intestata «Fortini, v. Legnano, 28. Milano. 635893.».
Dattiloscritto
Gregoriano
Fortini non sente Mondadori da quando gli scrisse [27 novembre 1968, #1033] che gli sarebbe stato difficile collaborare direttamente al Saggiatore. Da allora, con una «damnatio memoriae assolutamente bizantina», i servizi stampa mondadoriani lo ignorano [cfr. Mondadori a Fortini, 25 marzo 1969, #1036]. Eppure, i loro rapporti non siano cessati: è uscito Ventiquattro voci e sta per uscire la nuova edizione di Verifica. Fortini immagina che la casa editrice non abbia inviato Ventiquattro voci in servizio stampa in quanto edizione economica, e spera che il prezzo non allontani troppo i lettori da Verifica. Sopravvive, tra «sgobbo ostinato» e preoccupazioni domestiche. Ha sentito il bisogno di farsi ricordare dalla famiglia di Mondadori perché non ha mai accettato, nei rapporti editoriali, il principio «cuius regio eius et religio».
Questa lettera fa parte del progetto di Epistulae: Franco Fortini. Corrispondenza editoriale e altri carteggi.
Caro Alberto, è molto tempo che non ci sentiamo. […] E ora smetto – due citazioni in latino sono già troppe – salutandoti con affetto. Tuo | Franco Fortini